Sale a 79.369 il numero di positivi al Coronavirus in Lombardia, con un incremento di 634 contagi a fronte di 14.516 nuovi tamponi processati e ai quali vanno aggiunti nel totale complessivo 130 casi riguardanti il mese di aprile e conteggiati oggi. Una crescita superiore rispetto ai dati di martedì, quando i nuovi positivi erano stati 500 ma con oltre la metà di tamponi analizzati (6.455). I tamponi processati da inizio epidemia sono 439.806. I decessi salgono a 14.611 con un aumento di 222 morti, in forte crescita rispetto al dato di martedì che era più 95. I pazienti nelle terapie intensive sono 480 (- 29). I ricoverati non in terapia intensiva sono 6.079 (- 122). I dati sono stati comunicati ieri dalla Regione.
“Il dato positivo e ormai consolidato da settimane e su cui focalizzarsi per la continuità nel tempo è la riduzione delle terapie intensive. Oggi siamo scesi sotto un’altra soglia psicologica, quella delle 500 terapie intensive, siamo a 480, -29 rispetto ieri”. Così l’assessore regionale alla Protezione Civile Pietro Foroni commentando ieri l’aggiornamento dei dati sulla diffusione del coronavirus, nella consueta diretta Facebook della Regione. In diminuzione anche il dato dei ricoverati non in terapia intensiva, ha sottolineato Foroni, rispetto a martedì sono stati 122 in meno.
“Non ci sono scorciatoie per combattere la diffusione del Covid-19, le uniche armi efficaci sono la sorveglianza dei cittadini ai primi sintomi, l’adozione di comportamenti responsabili, il rigoroso utilizzo dei dispositivi di protezione personale e degli accorgimenti necessari”. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera interviene cosi’ nel dibattito relativo ai test sierologici. “I provvedimenti che stiamo elaborando per la ‘fase 2’ – spiega Gallera – riguardano infatti la sorveglianza delle persone direttamente sui luoghi di lavori, con campanelli d’allarme che si accendono ai primi sintomi sospetti, la conseguente quarantena precauzionale fino alla realizzazione del tampone che avviene in modo tempestivo. Abbiamo inoltre previsto il rafforzamento delle cure al domicilio grazie alla telemedicina e al telecontrollo”.
In relazione alle segnalazioni di iniziative di Enti e Aziende che propongono di effettuare test sierologici per l’effettuazione di ricerca anticorpi anti SARS-Cov-2 a cittadini e lavoratori, l’assessore Gallera precisa che “l’ATS Citta’ Metropolitana di Milano ha gia’ provveduto nei giorni scorsi a richiamare le caratteristiche, le tipologie e i destinatari delle analisi sierologiche validate dalle autorita’ di sanita’ pubblica competenti che rientrano nelle misure ufficiali di contenimento e risposta all’emergenza Coronavirus”. “Ogni altra iniziativa – si legge nella nota trasmessa da ATS ai sindaci il 1° maggio scorso – ricade pertanto sotto la responsabilita’ degli organizzatori, anche per cio’ che attiene gli aspetti di corretta e consapevole informazione delle persone coinvolte e nel rispetto del regime autorizzativo vigente”. “Dal 23 aprile scorso – conclude Gallera – Regione Lombardia ha in effetti avviato l’esecuzione di test sierologici attraverso un prelievo di sangue venoso periferico, ma questa campagna serve a verificare se un organismo ha sviluppato anticorpi neutralizzanti. Le analisi sono infatti rivolte, in questa fase, a cittadini in quarantena, e ai loro contatti, che non avevano eseguito il tampone”. In particolare, la Call per i test sierologici regionali viene rivolta a: cittadini ancora in quarantena fiduciaria, soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle ATS i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle ATS a seguito dell’indagine epidemiologica gia’ prevista, ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2, anch’essi ancora in quarantena fiduciaria.(mianews)
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