In arrivo un’altra fregatura per gli automobilisti Milanesi: il biossido di azoto

Milano

Non fai a tempo ad abbattere un inquinante che subito gli ecologisti ne scoprono un altro. Avevamo finito di occuparci delle PM10 ed ora scopriamo che un nuovo, ben più letale nemico, attenta alla nostra salute. Le PM 2,5. E siccome pareva vagamente ridicola la rincorsa a cose con lo stesso nome, si è deciso di non concentrarsi sull’intera categoria. No. NO2, per la precisione. I Cittadini per l’Aria ci tengono ad avvisarci che c’è un nuovo killer in città. E questo, a differenza degli infami PM10 dipende per il 74% dalle auto. Perché, se non ve ne foste accorti, il piano è sempre quello: far dipendere la mobilità di anziani e poveri dal Comune.

Non ci piace, pensano i radical chic, che la gente della periferia ci invada casa. Quindi, dobbiamo fermare l’esodo. E siccome, da sempre, i poveri non sanno cosa sia positivo per loro, è bene che glielo diciamo noi. Vietandogli tutto il resto. Ecco, fatto il quadro generale, prego entri in scena il biossido di azoto. Una sostanza letale che sicuramente ci ucciderà tutti. In circa 86 anni, di media. Questo mostruoso inquinante, ad esempio, l’8 Febbraio, secondo le rilevazioni di ARPA Lombardia… era perfettamente nei limiti. Eppure c’era uno sforamento delle PM 10.

Ovviamente, ma non serve certo che ve lo dica, si tratta di un complotto. Per questo i solerti Cittadini per l’Aria, invece di fidarsi delle centraline piazzate dai Poteri Forti (TM) in collaborazione con le Diaboliche Multinazionali al soldo dell’imperialismo Americano, metteranno le LORO centraline. Su balconi, alberi, pensiline e qualsiasi altro sostegno si trovi a 2,5 metri dal terreno. Poi daranno i loro risultati ad un laboratorio che li calibrerà su quelli dell’Arpa. Utile. Usare direttamente quelli dell’Arpa pareva brutto? Evidentemente sì. L’articolo di Repubblica che lancia la notizia dice che gli scorsi due anni si sono rilevanti sforamenti nel 100% del campione.

Un po’ meno chiaro è come mai riportino gli sforamenti delle quote annuali e non di quelli orari. Ovvero, l’OMS dà due scale, uno di media annuale ed uno per la media di breve periodo. A logica, per un monitoraggio mensile, uno si aspetterebbe i dati orari, non le medie annuali. Soprattutto se fai il monitoraggio quando fa più freddo, piove di più e la gente si muove di più in macchina. E soprattutto se lo fai solo per 30 giorni. Invece no, si decide di darsi alle estrapolazioni e così magicamente si raggiungono gli sforamenti record. Che portano a mortalità due volti superiori al Coronavirus.

Da notare l’interessante dato che in Italia i morti per smog sono fermi a 46 mila, con l’inquinamento in costante calo. E soprattutto che questi calcoli epidemiologici fantastici abbiano l’irritante problema di non riuscire ad isolare le singole componenti. Se sfori, ad esempio, la soglia di NO2 del doppio hai un aumento del 5,5% di morti. ok. E se contemporaneamente diminuisco le PM10 totali? Ma se quell’anno l’influenza è stata più severa? E se è arrivato un tempo molto meno clemente? In sostanza, se riduco sti benedetti NO2 non è che poi la gente muore lo stesso ed io devo domandarmi cos’altro mi toglieranno dopo macchina e riscaldamento? Perché ho il forte, fortissimo sospetto che il giochino sia questo. Voi no?

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