Anche questa volta nessuna coalizione raggiunge la maggioranza assoluta. Il grande vincitore della tornata però è Vox che raddoppia i voti rispetto ad aprile
In Spagna resta lo stallo: il Paese è senza maggioranza di governo anche dopo il secondo voto dell’anno, che registra un exploit dell’ultradestra. La sinistra arretra ma il partito socialista tiene, la destra avanza con i Popolari che mirano a una ventina di deputati in più (85 seggi) ma soprattutto Vox conferma i sondaggi e festeggia un exploit con cui raddoppia i seggi in Parlamento e diventa la terza forza del Paese.
Questo lo scenario fornito dalle urne delle elezioni generali, le quarte in quattro anni. I socialisti arrivano primi con il 28% e ottengono 120 seggi (28,7% nel voto di aprile) e restano ben lontani dai 176 richiesti per la maggioranza. Grande vincitore della tornata è invece l’estrema destra di Vox che raccoglie il 15,1% dei voti e ottiene 52 seggi, oltre il doppio dei 24 attuali (aveva il 10,3%).
Guadagnano seggi anche i popolari che con il 20,8% delle preferenze arrivano a 88, nell’aprile scorso ne avevano ottenuti 66 (16,7%). Male le formazioni Podemos che con il 12,8% perde 8 seggi passando dagli attuali 43 a 35 e Ciudadanos che crolla da 57 a 10 seggi (dal 15,9% al 6,79%). La new entry di sinistra Mas Pais resiste e ottiene 3 deputati. Erc ottiene invece 13 seggi con il 3,60% dei voti. Il blocco di destra esce con un leggero vantaggio, seppur azzoppato dal tracollo di Ciudadanos, ma ancora lontano dalla maggioranza.
Il premier uscente, Pedro Sanchez, che aveva convocato il voto forte del successo alle europee dello scorso maggio quando ottenne il 32,86% delle preferenze, esce indebolito. Nei numeri e nel potere negoziale per tentare di formare una nuova maggioranza, cercando una obbligata alleanza con Podemos. Pablo Iglesias (Podemos) fa il primo passo e propone una coalizione di governo basata sulla “rappresentanza di voti”. I negoziati partiranno già domani. Sanchez non e’ riuscito nemmeno a convincere gli spagnoli a recarsi alle urne “per non consegnare il Paese alla destra” con un’affluenza intorno al 69% in calo di sei punti. (Agi)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845