Chiamata alle armi: a sinistra parte la caccia a un leader anti-Salvini

Attualità

Milano 26 Giugno – Siamo di nuovo alla coazione a ripetere, riverberata dalla copertina dell’Espresso di questa settimana, l’enorme «Partigiani», e un sottotitolo a chiarire la situazione: «C’è chi dichiara guerra ai migranti, vuole la schedatura delle minoranze e non tollera il dissenso. E c’è chi nel Paese vuole reagire, prendere parte, schierarsi, contro l’indifferenza». Eccoli tornati, gli anni d’oro. E con essi il mito della Resistenza, feticcio su cui mettere il propulsore del moralismo, secondo cui hai piena dignità di cittadinanza solo se stai dalla parte dei buoni e puliti, magari con i piedi a mollo a Capalbio o gli occhi puntati sulle stelle dall’attico a New York. Torna il «noi contro loro» dei felici anni del berlusconismo regnante, rispolverati con protagonisti nuovi (ma non tutti). Ora è Salvini il Grande Nemico. Dalla parte dei buoni, per un Nanni Moretti che (almeno per ora) sta eclissato divampa un Oliviero Toscani che prende la tessera del Pd e lancia un appello alla mobilitazione. Si contende lo scettro del leader ESCLUSIVO I conti offshore dei Panama Papers ß i Chiamata alle armi Per l’Espresso è arrivato il momento di contrastare Salvini e «prendere parte e schiararsi contro l’indifferenza» morale della nuova Resistenza con Roberto Saviano. E poi ci sono i Grandi Ritorni. Tipo Furio Colombo, cannoniere (culturale) dell’antiberlusconismo che ieri sul Fatto Quotidiano definisce il leader della Lega «l’Eichmann italiano». C’è anche chi rivela l’anima autenticamente putrida di questo bailamme. Così la cantante Rossana Casale  nei giorni dell’Aquarius auspicava che sulla nave fossero collocati i figli di Salvini.

E lo scrittore Edoardo Albinati ha confessato il suo desiderio che sull’imbarcazione morisse qualcuno per vedere il governo italiano in difficoltà. Perché i Buoni in fondo sono pure cinici, e scenderebbero a patti con il Diavolo pur di veder l’avversario abbattuto. Ma, finchè riesce il trucco, sopra l’odio si spalma la retorica. Così sabato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha promosso a parco Sempione una tavolata multietnica, con guest star Roberto Saviano. E ha detto, il Primo Cittadino, che il capoluogo Lombardo è «un modello che può funzionare». Chissà se Stazione Centrale inclusa.

Pietro De Leo (Il Tempo)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.