Altra occasione sprecata. Il Milan non va oltre il pari.

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Milan-Sassuolo 1-1

Milano 9 Aprile – Nel pomeriggio il Torino di Mazzarri, battendo l’Inter, aveva riacceso il fuoco della speranza Champions per il Milan ma i rossoneri invece che alimentare la fiamma con la benzina l’hanno quasi del tutto spenta pareggiando col Sassuolo.
Dai primi minuti si capisce che la serata butta male, Kessie a un metro dalla linea colpisce la palla tra petto e collo invece che spingerla in rete di testa per il più facile dei gol dando il via alla serata stregata. Il primo tempo prosegue a senso unico, in campo gioca solo il Milan che pur con tutto l’impegno del mondo non riesce ad andare in gol, tra errori più o meno grossolani sottoporta e nell’ultimo passaggio ma anche per le parate di Consigli. La ripresa è pressoché uguale, con la differenza che per venti minuti buoni il Diavolo pur continuando ad attaccare fatica ad impensierire il portiere neroverde e il Sassuolo passa in vantaggio alla seconda occasione che gli viene concessa. Serve il primo gol nel 2018 di Kalinic per pareggiare, poi ci pensa Consigli con un miracolo sul destro di Bonaventura al 95′ a rovinare i piani rossoneri per il quarto posto.
Anche Gattuso ci ha messo del suo stavolta, più che giusto inserire André Silva, ma la scelta di togliere Abate invece che uno stanchissimo Bonaventura per il portoghese e passare alla difesa a tre ha creato solo confusione, infatti il mister è poi tornato sui suoi passi arretrando Kessie nel ruolo di terzino per il 4-4-2 finale che ha portato al pareggio. Semplice constatazione, anche perché è impossibile attaccare Gattuso per uno sbaglio dopo tutto quello che ha fatto e sta facendo.
Il Milan ci ha provato in ogni modo, inutile dire che strameritava i tre punti contro un Sassuolo che non ha fatto altro che rinviare palloni il più lontano possibile per tutta la gara, ma adesso che il serbatoio sembra quasi vuoto e la stanchezza si sta facendo sentire, vengono fuori le lacune di questa giovane squadra, la panchina corta, l’assenza di un vero bomber e i troppi giocatori che vedono poco la porta. Tutte questioni che la dirigenza dovrà risolvere quest’estate in vista della prossima stagione. Fino a quel momento però, vietato mollare.

Analisi tattica.

Il Milan parte col solito 4-3-3, passando poi nel secondo tempo ad un improbabile 3-3-4 e finendo col solito 4-4-2 per recuperare il risultato.
Biglia che torna in mezzo al campo, dopo aver saltato il derby per squalifica, fa capire quanto sia fondamentale oggi in questo Milan, regia ordinata e pulita con Bonucci, i due smistano al meglio in verticale e il Sassuolo centralmente soffre le imbucate. Le catene laterali funzionano ad intermittenza, con Calabria in panchina sulla destra c’è meno profondità e meno soluzioni, si alza però più del solito Rodriguez e dal suo sinistro nascono cross sempre pericolosi. Il giropalla nel primo tempo è veloce e preciso, meno nella ripresa. Manca troppo spesso l’apporto della mezzala a sinistra e questo impedisce a Calhanoglu di avere lo scarico facile dentro al campo. Il Sassuolo è arrivato a San Siro per non giocare e la difesa rossonera ha così poco da fare che si addormenta nell’occasione del gol di Politano. Fallito l’esperimento del 3-3-4 il Milan passa al 4-4-2 con cui trova il pareggio a schemi ormai saltati.

Gattuso fino al 2021.

Dal primo giorno di Gattuso a Milanello, in casa Milan ha tenuto banco il tema allenatore per la prossima stagione.
Arriva Conte, arriva Mancini, torna Ancelotti… invece l’anno prossimo sulla panchina del Milan siederà colui su cui nessuno scommetteva, Rino Gattuso.
Il tecnico calabrese ha convinto tutti a suon di vittorie e ottime prestazioni, con una media punti altissima se pensiamo a come era conciato il Milan al momento dell’esonero di Montella.
Impensabile mandare via un allenatore che ha fatto così bene, è giusto dargli il premio e la possibilità di poter allenare il Milan partendo da inizio stagione, impostando la preparazione estiva e scegliendo con la società come muoversi sul mercato.
Qualcuno si è chiesto perché tre anni di contratto, la risposta è semplice, se vuoi impostare un progetto e dare credibilità al tecnico che deve portarlo avanti è normale fare tre anni di contratto, non sarebbe un progetto serio con un tecnico in scadenza o con due anni di contratto dove nel bel mezzo del progetto si troverebbe a scadenza.
Gattuso ha avuto il merito di rigenerare fisicamente la squadra, di dare certezze ad un gruppo che non ne aveva mezza, di dare un’impronta di gioco riconoscibile e piacevole, di far crescere l’autostima di alcuni giocatori depressi e di scaldare i cuori dei tifosi. In più fa giocare alla sua squadra un calcio moderno e propositivo, si è dimostrato un allenatore preparatissimo con uno staff di alto livello e sa leggere le partite.
E poi diciamoci la verità, Gattuso ha il Milan nel cuore e il Milan ha nel cuore Gattuso, questo non è poco.
Come scrivemmo già qualche mese fa: buon lavoro mister, alla faccia del traghettatore.

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Andrea Mutti

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