Milano 24 Marzo -Ha cercato di colpire il suo rivale con un mini arsenale che evidentemente aveva in macchina. Poi, non contento, quando la sua vittima si è rifugiata in un palazzo insieme a un uomo che aveva cercato di aiutarlo, ha iniziato a sfogare la sua rabbia contro la facciata di quello stesso palazzo. Alla fine, già ammanettato, si è scagliato contro i carabinieri e la loro auto.
Pomeriggio decisamente folle, quello di giovedì, in via Fratelli Bronzetti a Milano, teatro di una banale lite per un parcheggio che si è poi trasformata in un’aggressione e si è conclusa con un arresto.
Tutto è iniziato verso le 13.30, quando due uomini – un italiano di quarantacinque anni pregiudicato e disoccupato e un egiziano di cinquantasei, regolare e senza precedenti – hanno iniziato a discutere per un posto auto che entrambi avevano “puntato”. Dalle parole ai fatti, stando a quanto finora ricostruito dai carabinieri, il passo è stato brevissimo, tanto che l’italiano sarebbe uscito dalla sua macchina impugnando un coltello e un paio di forbici.
In soccorso dell’egiziano è intervenuto un suo connazionale – un 45enne che si trovava a passare di lì per caso – e anche lui è immediatamente finito nel mirino dell’uomo, tanto che i due sono costretti a rifugiarsi all’interno del palazzo al civico 35 per sfuggire alla furia dell’automobilista. A quel punto l’aggressore e il figlio – un ragazzo ventenne arrivato in soccorso del padre – hanno continuato a dare la caccia agli egiziani e hanno iniziato a colpire la facciata del “condominio rifugio” con due bastoni chiodati.
Al loro arrivato sul posto, i carabinieri – che avevano ricevuto diverse richieste d’intervento – hanno trovato l’italiano visibilmente agitato e con una lama che gli usciva dalla tasca. Immobilizzato, non senza fatica, il 45enne è stato ammanettato e messo nell’auto del Radiomobile, dove ha continuato il suo spettacolo colpendo con calci e testate diverse parti della macchina. Per lui sono quindi scattate le manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, in attesa che i due egiziani formalizzino la denuncia.
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