Milano 20 Giugno – Ineffabile il Pd milanese a capire quali siano le urgenze della città! Ieri gli Assessori Rozza e Granelli e vari consiglieri comunali hanno parlato di una delibera ” storica”: 100 spazi su pareti di edifici comunali assegnati ai writers per fare street art.
Non è un esperimento nuovo, né io mi ricordo di ragazzi multati perché imbrattavano qualche massicciata ferroviaria o deposito abbandonato.
C’è però un equivoco di fondo: i 100 spazi deliberati saranno forse utilizzati ma non serviranno a impedire il flagello di scritte, tag e graffiti che caratterizza Milano. Chi agisce con le bombolette vuole trasgredire e vuole lasciare un segno dove vuole lui. Ai vandali non interessano gli spazi assegnati dal Comune.
Il problema è che negli ultimi anni chi voleva trasgredire e imbrattare Milano non ha trovato nessuna resistenza da parte del Comune. Dai treni del metro, agli edifici pubblici, addirittura al Duomo nulla è stato risparmiato. E questo perché non si è né combattuto a sufficienza il fenomeno né ripulito prontamente le scritte. Vanno praticate tolleranza zero e ripulitura agevolata come insegna l’esperienza di città dove il problema non esiste più.
Ad esempio in occasione di cortei studenteschi il Comune dovrebbe pretendere che le forze dell’ordine provvedano all’identificazione di chi usa le bombolette, per tutelare la proprietà privata e i negozi. Né è impossibile sconfiggere le bande che di notte dipingono treni e facciate: basta rafforzare il nucleo di vigili che indaga in maniera professionale su queste associazioni a delinquere e costruire delle banche dati aggiornate con le firme delle varie bravate.
Nulla di ciò è stato fatto. Anzi dopo aver chiamato i cittadini a ripulire Milano dai disastri fatti dai centri sociali, benché a Milano si paghino 300 milioni di tassa ambientale, i volontari che ogni domenica vanno a ripulire strade e spazi pubblici sono state pubblicamente rimproverati per avere cancellato un murales sbiadito di Pao.
Insomma servono 10 vigili in più e non 100 spazi per tenere più pulita e più bella Milano. Bisogna aiutare privati e associazioni che ripuliscono. E serve una diversa cultura del decoro e della legalità. Altrimenti Milano rimarrà la città più imbrattata d’Europa.
Fabrizio De Pasquale
Consigliere Comunale di Forza Italia
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.