Milano 5 Maggio – Ho sempre pensato che i giornaloni pesino meno di quello che si pensa.
Ma quanto è successo ieri sera a San Siro ne è la riprova migliore.
Orbene, nell’ambito di una partita tra vecchie glorie in onore dell’ex capitano e simbolo dell’Inter Javier Zanetti, il Sindaco Giuliano Pisapia è stato chiamato a dare il calcio d’inizio dallo speaker.
Nei pochi secondi che distanziavano il Sindaco dal bordo campo al centro del rettangolo di gioco, si è scatenata una bordata di fischi massiccia che ha coinvolto i 30.000 spettatori presenti. Un giudizio popolare senza scampo per il primo cittadino.
Era un appuntamento di beneficenza, con la presenza di famigliole e un po’ di appassionati di calcio. Non si può certo pensare a una qualche manovra organizzata.
Mi sono cosi tornato in mente gli articoli elogiativi di stampo nordcoreano che il Corriere della Sera ha dedicato alla manifestazione di Piazza Cadorna e al discorso del Sindaco. Articoli che lo facevano diventare uno statista, cosa di cui in 4 anni non c’eravamo mai accorti. Il compagno Giuliano Pisapia eroico difensore della città contro le violenze dei centri sociali, era la strategia di comunicazione studiata dal Pd e benedetta dal Corsera, nonostante anche i muri conoscano storia e simpatie molto a sinistra del Sindaco.
Naturalmente non ci ha creduto nessuno e i fischi sono stati inflessibili come quelli di un vero arbitro: i cittadini di Milano.
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Fabrizio De Pasquale

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.