Milano 10 Aprile – Sono 16,4 milioni (+4,6 per cento rispetto al 2002) gli spostamenti effettuati ogni giorno in Lombardia. Il tempo medio impiegato per muoversi è sceso dai 72 minuti del 2002 a 66. Contemporaneamente è diminuito l’uso dell’auto (nonostante rimanga il mezzo preferito) a vantaggio invece del trasporto collettivo. L’ora di punta degli spostamenti è compresa tra le 7.00 e le 8.00 (15 per cento degli spostamenti della giornata). E ancora, il Comune di Milano si conferma come il più importante attrattore della mobilità rispetto alla domanda dell’intera Lombardia, con una quota pari a circa il 21 per cento (esclusi i rientri a casa). Tra le Province lombarde (Milano esclusa), Monza genera il maggior numero di spostamenti col Comune di Milano (circa 88.000). La stessa Milano si conferma la città con il maggior utilizzo dei mezzi pubblici (circa il 41 per cento del totale degli spostamenti interni al Comune capoluogo). Sono questi i principali dati che emergono dalla Matrice origine-destinazione redatta dai tecnici dell’Assessorato regionale alle Infrastrutture e Mobilità per capire quanto, quando, come, dove e perché ci si muove in Lombardia.
“Il lavoro fatto – spiega l’assessore Alessandro Sorte – è uno strumento fondamentale per conoscere le esigenze di mobilità e programmare i nuovi interventi infrastrutturali e di servizio. Per poter avere un quadro complessivo della mobilità dei lombardi sono state fatte oltre 28.000 interviste in un giorno feriale medio per formare un quadro attendibile degli spostamenti. Da notare che l’ultima analisi dello stesso tipo è stata condotta nel 2002. I dati che emergono presentano una realtà molto diversa rispetto a quella registrata 13 anni fa, che abbraccia il lungo periodo della crisi economica”.
I principali motivi di spostamento (escludendo il rientro a casa) sono: occasionali (45,5 per cento), lavoro (39,9), studio (9,8). I ‘motivi occasionali’ – svago, visite a parenti, acquisti, commissioni, visite mediche, – hanno superato il ‘motivo lavoro’; nel 2002 il lavoro era il motivo prevalente, e questo fa pensare agli effetti della crisi economica e alla contrazione, in questi 13 anni, dei posti di lavoro. L’auto è usata per il 62 per cento degli spostamenti (vs. il 69 del 2002); il trasporto collettivo per il 19 (vs. il 14 del 2002). “La domanda crescente di trasporto pubblico – osserva Sorte – conforta la scelta che, come Regione Lombardia, abbiamo fatto, di rilanciare l’attività di Trenord investendo anche sul rinnovo del parco mezzi coi nuovi treni“.
Laureato in Economia e management aziendale presso l’Università del Salento nel luglio 2011, laureato in Comunicazione d’impresa, i media e le organizzazioni complesse presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore nel settembre 2013, redattore Milano Post dall’ottobre 2013.