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Saltare la fila al pronto soccorso: il paziente può pagare 150 euro e ottiene la sua visita

Attualità

Il Gruppo San Donato introduce un nuovo servizio a pagamento nei suoi ospedali, suscitando polemiche e dibattiti sulla giustizia e l’efficacia del sistema sanitario italiano

Ambulatorio ad accesso diretto

Da circa sette mesi, il Gruppo San Donato ha avviato un controverso servizio denominato “ambulatorio ad accesso diretto” presso alcuni dei suoi ospedali, tra cui il Policlinico San Marco di Zingonia. Questo servizio, comunemente conosciuto come “Pronto Soccorso a pagamento”, offre un’alternativa per coloro che non hanno urgenza immediata ma desiderano accedere rapidamente a servizi sanitari specialistici.

A fronte del pagamento di una tariffa fissa di 149 euro, i pazienti possono saltare le lunghe code dei tradizionali pronto soccorso e ottenere una visita medica in tempi ridotti, con la possibilità di consultare specialisti in ortopedia, chirurgia polispecialistica, odontoiatria e urologia.

La crisi dei pronto soccorso lombardi

Il sistema dei pronto soccorso in Lombardia è attualmente in una situazione critica, caratterizzata da un sovraffollamento dei pazienti e da una grave carenza di personale medico e sanitario. Le strutture sono descritte come “imballate”, “sotto assedio” e “in tilt” dai media.

La pressione sui pronto soccorso sarebbe in aumento in tutta Italia, con molte regioni che attivano piani contro il sovraffollamento. Tuttavia, la carenza cronica di posti letto ospedalieri rende difficile trovare soluzioni efficaci. Ad esempio, a fine dicembre, in Lombardia c’erano 300 pazienti bloccati in barella nei 99 pronto soccorso della regione, portando alla cancellazione dei ricoveri programmati nei reparti di riabilitazione per liberare posti letto.

La carenza di personale è un problema critico: attualmente, a livello nazionale, mancano circa 4.500 medici e 10.000 infermieri. Il personale rimasto lavora su turni massacranti, con responsabilità elevate e compensi bassi, rendendo la professione sempre meno attrattiva per i giovani. Le esternalizzazioni, che comportano il ricorso ai medici a gettone, sono diventate sempre più comuni, aggravando ulteriormente la situazione e minando la qualità dell’assistenza.

La crisi dei pronto soccorso ha ripercussioni sui pazienti, con casi di sovraffollamento e boarding, dove i pazienti in attesa di ricovero rimangono bloccati per ore. Questa situazione mette a rischio non solo la salute e il benessere del personale medico e sanitario, ma anche la qualità delle cure fornite ai pazienti.

Pronto soccorso a pagamento: le critiche

L’introduzione di un servizio di pronto soccorso a pagamento ha suscitato un acceso dibattito sulla sua equità e sull’impatto sul sistema sanitario italiano. Tale pratica favorisce coloro che possono permettersi di pagare, lasciando indietro i pazienti che dipendono esclusivamente dal sistema pubblico. C’è preoccupazione che la disponibilità di un’opzione a pagamento possa contribuire a ulteriori disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, privilegiando coloro con risorse finanziarie maggiori e aumentando le disparità sociali nella salute.

In Italia, dove il diritto alla salute è sancito dalla Costituzione, l’idea di far pagare per l’accesso ai servizi di pronto soccorso solleva serie domande etiche e legali. Il sistema sanitario dovrebbe garantire un accesso equo e universale alle cure mediche, indipendentemente dalle capacità finanziarie dei pazienti. La pratica di far pagare per saltare le code dei pronto soccorso va contro questo principio fondamentale e solleva preoccupazioni sul rispetto dei diritti dei cittadini e sulla qualità dell’assistenza sanitaria.

Mentre alcuni possono vedere questa opzione come una soluzione per ridurre i tempi di attesa e garantire un accesso più rapido alle cure, altri lo considerano un ingiusto privilegio per pochi a scapito della salute pubblica. In un paese dove l’accesso universale alla salute dovrebbe essere una priorità, è fondamentale riflettere attentamente sulle implicazioni di tali politiche e lavorare verso soluzioni che garantiscano un trattamento equo per tutti i cittadini.

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