La rielezione di Sergio Mattarella è figlia di un parlamento dove nessuno ha la maggioranza. Come si ricorderà alle ultime elezioni politiche nel 2018 i grillini furono il primo partito, il centrodestra la coalizione con più seggi ma nessuno aveva i numeri per governare da solo.
Da qui i Governi gialloverdi, M5S +PD e ora il Governo Draghi che è un governo di unità nazionale.
Allo stesso modo per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica la situazione era bloccata: la sinistra voleva Draghi e ha scartato ogni nome proposto dal CDX. C’era il rischio di passare settimane senza che nessuno raggiungesse quota 505 voti perché nessuno schieramento da solo possedeva tutti quei grandi elettori.
La rielezione di Sergio Mattarella lascia l’amaro in bocca perché certifica un sistema bloccato, dove si rimandano le scelte e si chiede ad un 80enne di fare un secondo settennato.
Però fuori dal teatrino delle parti e delle dichiarazioni non c’era alternativa numericamente possibile.
Se bisogna trarre una lezione dalla vicenda del Quirinale bisogna fare in modo che alle elezioni del 2023 vinca uno schieramento, centro destra o sinistra che sia, per evitare le alchimie e i compromessi, spesso deludenti, di quando nessuno ha voti per comandare.
Il centrodestra, non deve dilaniarsi su chi ha tradito o chi ha fatto il king maker: non aveva i numeri per imporre un candidato. Deve invece giocare per vincere come coalizione, perché solo quello conta, non la percentuale del singolo partito. La continua concorrenza tra Meloni e Salvini, anche in fasi istituzionalmente delicate come la nomina del Capo dello Stato, fa danni, fa solo il gioco della sinistra.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Tranquillo Fabrizio vincerà ancora il CS se sarà sempre Salvini il king maker del candidato premier, dopo i folgoranti successi di Bernardo e Casellati.