Dopo i toni trionfalistici da primo della classe del Comune, Assopetroli-Assoenergia e Grandi Reti, in rappresentanza dei comparti del commercio di carburanti e dei servizi per l’efficienza energetica, hanno presentato un doppio ricorso al Tar contro il Regolamento per la Qualità dell’Aria. “I benzinai fanno causa a Sala «Nuove tasse, falliremo tutti»
La giunta obbliga i distributori a installare colonnine di ricarica elettrica a loro spese.
Assopretroli fa ricorso al Tar: «Aggravio irragionevole che metterà in crisi le imprese» «Il Comune, senza alcun confronto con i diretti interessati, ha introdotto nuovi oneri su cittadini e imprese, in nome di un beneficio ambientale tutto da dimostrare», spiegano le associazioni di categoria. Il primo ricorso impugna l’obbligo di installazione di colonnine di ricarica elettrica. «Un provvedimento calato dall’alto che non tiene conto di molte criticità», sostengono Assopetroli-Assoenergia e Grandi Reti, «l’onere economico a carico delle aziende, l’ancora scarsissima redditività del servizio di ricarica e il problematico ritorno dell’investimento, l’assenza di un parco circolante che giustifichi un onere indifferenziato sull’intera categoria a prescindere da ogni valutazione qualitativa». La sproporzione della misura, secondo le associazioni di categoria, è resa ancor più manifesta dall’imposizione, perfino ai punti vendita «privi dello spazio fisico per i punti di ricarica, di individuare altrove, fuori dal sedime dell’impianto, dove poter adempiere all’obbligo». Tutto ciò a fronte di ingenti sanzioni. «Si tratta di un obbligo del tutto irragionevole», dichiarano il presidente di Assopetroli-Assoenergia Andrea Rossetti e il presidente di Grandi Reti Giuseppe Gatti, «si vuole imporre agli operatori un onere sproporzionato rispetto ai benefici attesi per la collettività e si adotta un provvedimento che travalica i poteri del Comune e che viola la libertà d’impresa in modo insensato.” (da Libero)
Assopetroli-Assoenergia e Grandi Reti auspicano che i due ricorsi contro Il Regolamento siano l’occasione per aprire un confronto sul merito del piano.
Emergomo ancora una volta il pressapochismo, l’un’ideologia unidirezionale, la mancanza di un pragmatismo che ricade negativamente sugli operatori. Ma Sala “Tira dritto”.