Milano è vivacizzata dall’immondezza e dalle decorazioni sui mezzi di trasporto. Nel nome del green?

Milano

Non c’è che dire il colore piace a Sala. Il fatto che Milano sia monocorde, ingrigita dallo smog, opaca dalla nebbia deve aver preoccupato il Sindaco: occorre restaurare l’appeal per favorire i turisti. E così ha comprato vernici e pennelli che ravvivassero la città. Naturalmente ad ogni decorazione c’è sottesa una filosofia green che nobilita la scelta. E vai, Sala, con le piazze di urbanistica tattica e le strade variopinte per le ciclabili, ora è il momento di affidare a un artista i disegni di un mondo festoso e colorato da dipingere sui tram, pensiline e metrò. E la gente si rianima e scoppia la voglia di usare i trasporti pubblici. Mormorano che gli introiti ipotizzati con l’aumento del biglietto siano penosamente molto al di sotto delle aspettative. Ma non dovrà preoccuparsi per le decorazioni spontanee in città. Da est a ovest di Milano le discariche abusive, il degrado mai risolto, la sporcizia dilagante indicano l’abbandono della Giunta, quando si tratta di zone periferiche. Scrive Lambrate informata “Il degrado della periferia est di Milano oggi affiora dalle acque del fiume Lambro dove, un nostro lettore, ha rinvenuto la carcassa di uno scooter abbandonato.Si trova all’interno del nostro meraviglioso Parco (circa all’altezza della fondazione Exodus) adagiato sull’argine della riva del corso d’acqua, totalmente sventrato delle parti rivendibili.

Difficile pensare che sia stata la corrente a trasportarlo sino a quel punto, più facile ipotizzare che qualcuno lo abbia portato dentro all’area verde forse dopo averlo rubato. Il risultato è uno scenario da terzo mondo, indegno per chi ama Milano e la natura.”  E a Ovest descrive Libero “Da Lorenteggio a San Siro tornano le discariche abusive Una lavatrice sventrata, in mezzo ai cartoni della pizza. Ci sono i tubi che escono sull’asfalto e l’oblò è staccato. Un sacchetto giallo dell’Esselunga, un ventilatore senza più eliche, qualche vestito buttato alla rinfusa. E poi lastroni di compensato. Mobili distrutti, ripiegati su loro stessi. L’anta di una cucina di qua, una finestrella di là. Dietro, un murales lungo tutta la parete” E Francesco Giani (Lega) commenta sugli occupanti abusivi “: «Non possono usare gli spazi appositi e allora lasciano la spazzatura in giro..L’Amsa fa quello che può, viene e pulisce. Ma tempo qualche ora e torna tutto come prima. Serve più legalità nelle nostre periferie».

E questo è il Paradiso di Milano

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