I racconti di Capitan U 1947: Anno 1967… ciao amore, ciao… fatti principali del 1967….

I racconti di Capitan U 1947 Società Video

Inizio anno tragico – Si apre l’ 8 gennaio con un massiccio bombardamento americano nel Vietnam e  si chiude il 27 gennaio con il fallimento della missione Apollo 1 e la tragica fine dei tre astronauti a bordo bruciati fra le fiamme causate da una scintilla verificatasi nel modulo di comando. È anche il giorno della morte violenta di Luigi Tenco, in circostanze misteriose, dopo la sua esibizione nella prima serata del Festival di Sanremo.

18 maggio – Egitto, Nasser chiede all’ONU di ritirare i Caschi Blu dalla frontiera israeliana.

5/10 giugno – Tolti i caschi blu, il blocco  degli stretti di Tiran deciso da Nasser scatena la reazione di Israele che dà il via alla “Guerra dei 6 giorni”  contro l’Egitto, distruggendo il primo giorno quasi tutta l’aviazione egiziana, Siria e Giordania alleate. Le forze israeliane, guidate dal ministro della difesa Moshe Dayan, occupano la penisola del Sinai, la Striscia di Gaza, il settore arabo di Gerusalemme, la Cisgiordania e le alture siriane del Golan.

9 ottobre – In Bolivia Che Guevara viene ferito e catturato in una imboscata dalle forze governative e fucilato

21 ottobre – Migliaia di giovani invadono le strade delle principali metropoli americana per una marcia pacifica verso il Pentagono per chiedere la fine dei bombardamenti in Vietnam. Famosa la foto di un dimostrante che mette dei fiori nella canna del fucile di un soldato.

3 dicembre – Il chirurgo Christiaan Barnard a Città del Capo effettua il primo trapianto di cuore della storia.

… il mio racconto di oggi …

… è un po’ lungo e si può leggere “a rate”, ma per me estremamente importante …

E’ il 28 gennaio 1967 e, come in un film che riavvolge il nastro, mi rivedo sotto il palco del casinò di Sanremo dove Sonny & Cher, durante le prove mattutine, stanno massacrando con un foglietto in mano, la mia canzone “Il Cammino di Ogni Speranza” … Non ho ancora vent’anni ed è la mia grande occasione, ma, i due numeri 1 al mondo, venuti al Festival evidentemente solo per una vacanza senza nemmeno preoccuparsi di imparare a memoria il testo, questa occasione me la stanno “scaricando nel cesso” con una “non interpretazione” che solo la tragica morte di Luigi Tenco farà passare quasi inosservata. Infatti, la sera prima il collega e amico aveva posto fine alla sua vita in modo tragico e inaspettato.  Io e Caterina Caselli, che interpreta anche lei la mia canzone, invano proponiamo di sospendere il Festival: la sensibilità di Caterina non ha superato lo shock, per cui la sera si presenta sul palco con un abito scuro, due occhialoni neri per nascondere gli occhi arrossati, ed offre un’esecuzione forzata e … indifferente.

Riaprendo una ferita che con difficoltà avevo cercato di rimarginare nel tempo, ripenso alla mattina del giorno prima, quando con una mia amica fotografa free lance incontro in un bar, nei pressi del casinò, Luigi Tenco che sta sorseggiando un aperitivo in compagnia di un giovane uomo, sulla trentina come lui. Entrambi facciamo parte della stessa scuderia, avendo in comune lo stesso produttore, Nanni Ricordi, per cui mi permetto di chiedergli un favore … “Luigi, riesci a trovare domani mattina il tempo per farti scattare alcune foto dalla mia amica?” … e lui, guardandola con un sorriso educato e compiaciuto … “ Senz’altro Umberto, ma con molto piacere” … “Grazie, sei gentilissimo, puoi dirmi a che ora può incontrarti ? … la sua risposta, ripensandoci, ancora adesso mi raggela … “Domani? … Domani va bene a qualsiasi ora!” … e, guardando il suo amico in segno di intesa, scoppia in una fragorosa risata. Io e la fotografa ci allontaniamo un po’ perplessi con un piccolo punto interrogativo nella mente, chissà cosa avranno voluto dire e perché ridevano così di gusto. Questo piccolo punto interrogativo svanirà il mattino tardi del giorno dopo, quando la  mia amica farà irruzione nella mia stanza urlando … LUIGI SI È SUICIDATO!!! …  trasformandosi da piccolo punto interrogativo a enorme enigma a cui, ancora adesso, non  riesco a trovare una logica risposta.

Ma lo show deve andare avanti ugualmente e, così, anche la mia carriera. L’etichetta per la quale incido mi fa partecipare con “Gioventù” a “ Un disco per l’Estate”, manifestazione radiofonica con finali e riprese televisive Rai a Saint Vincent. La canzone non piace al mio produttore che preferirebbe che io portassi, dopo il successo di “Chitarre contro la Guerra”, una canzone più impegnata politicamente … ma per me non è così, perché questa canzone, il cui testo avevo scritto insieme a Herbert Pagani, non promuove interessi appartenenti a un singolo partito, ma quelli che riguardano esclusivamente una politica di vita scevra di qualsiasi tornaconto personale, la vita di tutti giorni di un normale cittadino proiettata in un futuro denso di incognite e rinunce. Descrivo il tempo che scorre velocemente e noi che viviamo i momenti importanti solo di riflesso, quasi mai arbitri del nostro futuro mentre gli anni volano senza rendercene conto … “Gioventù, gioventù passi in fretta e non torni più, ieri avevo 18 anni, ora mai non li conto più” …

Nanni di Ricordi comunica immediatamente alla mia casa discografica che non sarebbe stato più il mio produttore discografico e, da quel momento, la mia carriera si trasforma in un percorso tortuoso ma con soddisfazioni raddoppiate per ogni  piccolo traguardo tagliato, perché ottenuto contando solo sulle mie forze e qualità artistiche.

… fatti principali accaduti questa settimana …

…una seconda flottiglia Pro Pal salpata e fermata quasi subito a 120 miglia da Gaza, scontri con la polizia e occupazioni di università Pro Pal, fino a mercoledì … giovedì … sorpresa! … annuncio dell’accordo e della pace Pro Pal e Pro Israele … per cui, ora …

… non resta che sperare che sia la volta buona in grado di …  

… porre fine  a orrendi massacri e inaccettabili conseguenti speculazioni …

Termino questo ultimo racconto con la canzone di Luigi Tenco, la sua ultima, ma per me quella che più racchiude il suo pensiero, tutta la sua insoddisfazione, angoscia e amore per una vita che scorre piena di incertezze, fino a non sapere più “se domani si vive o si muore” … il ritrovarsi in una realtà vissuta di riflesso e … “in un mondo di luci sentirsi nessuno” … giorni tutti uguali , che potresti “saltare cent’anni in un giorno solo” voglia di andare via e dire alla vita …per cui … saltare quei cent’anni in un giorno solo … amare intensamente la vita e … abbandonarla cantando …

… ciao amore, ciao amore, ciao amore, ciao …

 

…con tanto affetto e rinnovato amore per la vita …

Capitan U 1947

(alias Umberto Napolitano)

11 thoughts on “I racconti di Capitan U 1947: Anno 1967… ciao amore, ciao… fatti principali del 1967….

  1. Caro Umbi, anche per me il ’67 fu un anno indimenticabile : avevo 10 anni ed ero a Tripoli quando scoppiò la guerra dei 6 giorni…la città era in festa come se Israele fosse stato demolito mentre dopo pochi giorni ci si accorse che era tutto il contrario….il fanatismo crea false illusioni….Per fortuna che già in quel tempo scrivevi e cantavi canzoni bellissime che risollevavano il morale a terra dai tanti brutti avvenimenti…..

  2. Fatti storici indelebili che hanno fatto storia. Hai ricordi di quel periodo davvero “movimentato” come se fossero accaduti ieri.
    Incredibile il tuo incontro con Luigi e sulle sue risposte che ti diede, presagio di ciò che sarebbe accaduto alcune ore dopo.
    Che tristezza e che rabbia che non abbiano fermato il festival davanti a un fatto gravissimo.
    Fa rabbia anche sapere l’atteggiamento di Sonny e Cher con il testo di un tuo brano.

    Hai poi fatto bene a seguire il tuo percorso e decidere tu il brano. Ci vogliono persone che hanno lo spirito libero, tu lo hai sempre avuto e lo hai ancora oggi.

    Grazie per queste perle che condividi e che leggo sempre con piacere.
    Sei grande Umberto 😊

  3. Ciao Umberto, bellissimi ricordi per me e mio fratello gemello sono stati anni meravigliosi all’ insegna della musica.

  4. Avevo tredici anni ma ricordo la fine di Tenco minuziosamente anche per essermi documentato dopo ciao Umberto

  5. Caro Capitan U è sempre bello e molto piacevole leggerti e ancor meglio ascoltarti nei momenti in cui ci siamo incontrati… pezzi di storia e di vita quotidiana di chi della quotidianità ha scandito momenti importanti e vissuto attimi che hanno lasciato un solco indelebile… per una questione di anagrafica ma anche e soprattutto di totale indifferenza, purtroppo, molti non sanno e non sprecando mai nulla di tutto ciò… un forte abbraccio grazie per questi ricordi…

  6. Caro Umberto, in un momento di estrema tranquillità mi hai trasportato in un attimo in quei momenti, una coppia di israeliani, lei bellissima ragazza, studenti anche loro a Bologna, partiti per quella guerra, con una determinazione, inimmaginabile a quell’età. Avrebbero potuto restare tranquillamente restare nella Bologna di allora…ricordi di quei momenti che ti toccano il cuore anche dopo tanti anni,automatica la commozione, un abbraccio.

  7. Ciao Umbe,
    Io non c’ero ancora ma la morte di Tenco mi è stata raccontata da mia madre.
    Sempre bello leggerti!😘😘😘

  8. I tuoi racconti portano indietro nel tempo… li illustri in modo eccellente e minuzioso …sono stati anni indimenticabili spensierati….impegnativi e misteriosi hai vissuto l’evento tragico del Festival di Sanremo uno dei misteri non approfondito e credo che rimarrà un mistero……al prossimo racconto…..

  9. Grandissimo come sempre Umbi
    Ci hai descritto benissimo tutto quello che è successo nel 1967,
    Un anno pieno di tragedie, e fatti che sono successi,
    Quello che mi fa più commuovero è stato il suicidio del povero Luigi Tengo,abbiamo perso un grandissimo talento, cosi giovane, Sonny and Cher, secondo me sono stati un pò ridicoli,con passarsi il foglietto, senza imparare neanche una parola della canzone, grandissimi artisti,ma quella esibizione e stata veramente scarsa,
    Riguardando il tuo bellissimo e grandissimo successo Gioventù, anche qui il tuo produttore e stato veramente scarso, nel volerti obbligare a cantare quello che voleva lui,
    Solo tu che hai scritto la canzone sapevi che sarebbe piaciuta e avrebbe avuto un grandissimo successo, come si è rilevato dopo, certi produttori dovrebbero cambiare mestiere e darsi al IPPICA.

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