Sala “Il Leonka va salvato” e spera che gli imprenditori trovino fondi per nuova sede in San Dionigi

Milano

Mi hanno insegnato che un Sindaco è tale per tutti i cittadini, che, nel momento della presa in carico di una amministrazione, sarà esempio di legalità istituzionale, che non scenderà a compromessi per avere più consenso. Chiaramente non parlavano dell’ascesa al trono di Milano di un certo Beppe Sala, meglio conosciuto per la sua alta miopia nel giudicare gli accadimenti in città.

Dunque, per Sala il Leoncavallo è una sede di cultura, di accoglienza e… tante altre cose che non vuol vedere e, mentre fa il piangina per non essere stato avvisato dello sgombero.

Volutamente ignora l’humus che è sempre stato contro le forze dell’ordine, contro le regole anche elementari del commercio, le regole di pseudo convivenza con i residenti. Oggi rivendica il diritto dovere di essere partigiano, di tifare per gli illegali, di adoprarsi per premiarli dopo 30 anni di calci alla legge.

Ecco quanto dichiara senza vergogna

“Non mi è piaciuto il modo irrituale di sgombero del Leoncavallo, il non avvisarmi, il nascondere la cosa, insomma fare un po’ un colpo di mano. Noi stavamo discutendo con le ‘Mamme del Leoncavallo’, che è l’associazione che regge le sorti di questo centro sociale, per trovare un’alternativa su cui stiamo lavorando. Abbiamo individuato una sede in Corvetto che potrebbe essere adatta loro, abbiamo lanciato una manifestazione d’interessi che scade il 5 dicembre e quindi dando tempo per poter presentare un progetto. Spero che possano essere interessati e soprattutto che trovino i fondi per metterla a posto, trovarli è un problema loro, purtroppo.

Noi dobbiamo rispettare le regole

Quando hai uno spazio disponibile o lo gestisci direttamente tu e ti sostieni i costi oppure, se lo metti a bando, inviti chi è interessato a sostenere i costi dando in cambio l’utilizzo per molti anni. Potrebbe anche essere utile che imprenditori che comprendono l’utilità per Milano di un centro sociale come il Leoncavallo facciano una parte perché, anche se le mie parole sono divisive, credo che il Leoncavallo nella sua storia dal punto di vista culturale, sociale e politico abbia un senso e possa averlo anche in futuro”.

La Lega insorge

“Il sindaco Sala, facendo sue le parole del portavoce del Leoncavallo, oggi rincara la dose appellandosi agli imprenditori affinché aiutino il Leoncavallo a regolarizzarsi. Dopo anni di politiche anti-imprese da parte della sinistra a ogni livello istituzionale, ora con che faccia chiamano in causa la categoria che più hanno vessato? Gli antagonisti li chiamano evasori e sfruttatori e poi li pregano di trovare soldi per permettergli di continuare a fare i propri porci comodi? È tutto molto stucchevole.

Sala ha poi ammesso che stava trattando con gli abusivi per trovare un’alternativa con una nuova sede, attraverso un bando di fatto su misura, confermando come tutta la vicenda Leoncavallo sia stata gestita in maniera molto borderline. Anziché pensare a come raccogliere denaro per aprire una nuova casa, le Mamme Antifasciste comincino a saldare gli 800mila euro di tassa rifiuti mai corrisposti e i milioni di euro che devono al Viminale per gli anni di occupazione

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