A urne chiuse l’affluenza a Milano città per i cinque referendum per i quali si è votato ieri e domenica è stata di poco superiore al 36,7 per cento. Nel dettaglio per il primo quesito referendario relativo all’abrogazione del contratto di lavoro a tutele crescenti e la disciplina dei licenziamenti illegittimi l’affluenza è stata del 36,78%; per il secondo quesito inerente all’abrogazione parziale delle norme sui licenziamenti e la relativa indennità per le piccole imprese l’affluenza è stata del 36,8%%; per il terzo quesito riguardante l’abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi l’affluenza è stata del 36,82%; per il quarto quesito che si occupa dell’abrogazione dell’esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici l’affluenza è stata del 36,88% e, infine, per il il referendum sulla cittadinanza che propone il dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana l’affluenza è stata del 37,07%. Dei nove municipi cittadini l’affluenza maggiore è stata nel Municipio 3 con un dato di poco superiore al 42% e la minore è stata nel Municipio 1 con meno del 34%.
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