Atelier Musicale: il Quartetto Pezzè oggi 1 febbraio alla Camera del Lavoro

Cultura e spettacolo

È il Quartetto Pezzè di Udine il protagonista, sabato 1 febbraio alla Camera del Lavoro, del decimo concerto della XXX edizione dell’Atelier Musicale, la rassegna di jazz e classica contemporanea organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa di 5/10 euro).

Il titolo del concerto (“Il quartetto d’archi nel terzo millennio”) riflette la varietà di situazioni a cui una moderna formazione d’archi deve saper far fronte al giorno d’oggi. Non più legato a un’unica impostazione, un quartetto deve infatti sapersi muovere all’interno di un repertorio differenziato, proprio come quello proposto dal Quartetto Pezzé e legato in gran parte ad autori di area friulana, a cominciare dalla suite di Albino Perosa, sacerdote e compositore nato a Rivigliano, in provincia di Udine. Importante figura musicale in gran parte impegnata in musica di carattere religioso, Perosa è stato autore anche di pagine profane come quella che verrà presentata all’auditorium Di Vittorio.

Fondamentale per il Friuli è stata la figura del didatta, compositore, divulgatore e organizzatore musicale Piero Pezzè, di cui viene proposta l’opera intitolata “Elegia”, scritta originariamente per pianoforte in memoria di una persona cara e trascritta dal musicista udinese Davide Pitis nella versione per quartetto d’archi. Di Josè Bragato, nato a Udine e poi trasferitosi in Argentina, verrà presentato “Tres movimientos porteños”, un lavoro che guarda decisamente al tango nuevo di Astor Piazzolla, di cui questo compositore è stato a lungo partner come violoncellista. Anche nella sua musica, intrisa di tango, il quartetto si muove in maniera unitaria, come del resto è dialogante pure nella composizione “Inquiete risonanze” di Giuseppe Garbarino, presentata in prima assoluta e costruita come un insieme di suggestioni che si spingono fino al jazz. Il percorso inverso a quello di Bragato l’ha fatto Fabian Perez Tedesco, percussionista e compositore argentino che nel 1987 è diventato membro dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste, la cui “Dolci rose”, scritta per il Quartetto Pezzè, si ispira al madrigalismo di Gesualdo da Venosa.

Quartetto Pezzè – Il quartetto d’archi nel terzo millennio

Nicola Mansutti (violino), Lucia Clonfero (violino), Elena Allegretto (viola), Mara Grion (violoncello).

Programma:

  1. Perosa – Suite

Mattino di Pasqua – Vivo con leggerezza/Adagio-Meditazione/Scherzo.

Giochi di bimbi – Vivace/Notturno-Adagio espressivo.

Fuochi d’artificio – Finale – Allegro moderato.

  1. Pezzè/D. Pitis – Elegia

Moderato/Mesto/Con moto/Largamente.

  1. P. Tedesco – Dolci rose

Allegro vibrante/Intenso ed espressivo/Aggressivo e rude

(Ispirato al Madrigale “Quanto ha di dolce amore” di Gesualdo da Venosa).

  1. Bragato – Tres movimientos porteños

Popular-Moderato; Romántico-Allegro; Culto-Allegro moderato.

  1. Garbarino – Inquiete risonanze

Mosso/Intermezzo: disteso/Vivace/Calmo/Vivace/Vivo.

Prima esecuzione assoluta.

Introduce Maurizio Franco.

Per informazioni: 3483591215; email: secondomaggio@alice.iteury@iol.it

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