Mentre sto con 2 maglioni e un plaid sul divano di casa, rigorosamente senza la possibilità di riscaldarmi, leggo che il mese scorso non è stato, come scrivono i giornali tutti gli anni, il settembre più caldo da un secolo a questa parte. No. A Milano è stato l’inizio d’autunno più freddo da trent’anni a questa parte. Perbacco, ma allora tutto l’allarmismo sul clima, tutte le certezze sui disastri cui ci porta il cambiamento climatico? Niente paura, viviamo in una città il cui Sindaco e gli assessori sono in prima fila nelle certezze e nelle battaglie verdi.
Ricordate l’allarme siccità dello scorso anno: sebbene sia stata spazzata via da rovinose alluvioni, il Comune emanò una ridicola ordinanza, obbligando i cittadini e se stesso a non innaffiare il verde cittadino, con conseguenze disastrose per il microclima urbano. Allo stesso modo oggi, mentre i milanesi vivono imbacuccati in case fredde, il Comune emana una ordinanza per limitare l’apertura degli impianti di riscaldamento.
La preoccupazione è sempre la stessa: dimostrare che Milano è più green di tutti, è avanti con la retorica ambientalista. Dunque secondo l’ordinanza di Beppe Sala anziché seguire le linee guida nazionali, che dividono l’Italia in 6 zone, i milanesi dovranno accendere il riscaldamento un’ora in meno (13 anziché 14 ore) e dovranno regolare il termostato a un grado in meno (18 anziché 19) degli altri Comuni della zona E, tra cui tutti i nostri comuni confinanti.
Non sappiamo quanto questa misura possa incidere sulle emissioni atmosferiche ma sappiamo che anziani e fragili potrebbero subire danni alla salute così come molti ricorrono a stufe e stufette elettriche vanificando i risparmi energetici. Né sappiamo se Martedì 15 ci sarà un plotone di vigili e ispettori comunali, muniti di chissà quali poteri e quali strumenti, a controllare i nostri appartamenti.
Certo è che una città seria e moderna anziché emanare grida manzoniane avrebbe sviluppato il teleriscaldamento che elimina per sempre i fumi emessi dalle caldaie, oppure avrebbe abbassato l’Imu per chi ammoderna gli impianti.
Purtroppo però Milano, la città del Politecnico, della innovazione, della scienza applicata all’impresa, è governata dalla ideologia verde. Una ideologia che non misura i risultati concreti ma in nome di un ideale astratto impone divieti, restringe le libertà di scelta e di movimento, penalizza e discrimina le fasce deboli e quelle più fragili, peggiora la qualità della vita qui mentre nel resto del mondo se ne fottono delle nostre ordinanze.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Hai ragione ora si potrebbe davvero accendere
Il consumo di stufette alla grande ! Una vergogna
Calendario di accensione degli impianti di riscaldamento Stagione 2024/2025
Nel territorio comunale il funzionamento di tutti gli impianti termici viene regolamentato come segue:
periodo di accensione: dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025;
ore giornaliere massime consentite: 13, dalle 5:00 alle 23:00;
temperatura massima consentita: 19°C + 2°C di tolleranza per tutti gli edifici a esclusione di quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, il cui limite rimane invariato a 18°C+ 2°C di tolleranza.
MA SI PUÒ’ DEROGARE. INFATTI…
Al di fuori del periodo di accensione consentito e senza alcuna ulteriore disposizione delle Autorità, gli impianti termici possono essere attivati dal Responsabile solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, per una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria (7 ore).
QUINDI L’EVENTUALE ACCENSIONE E’ DEMANDATA ALL’AMMINISTRATORE SU RICHIESTA DEGLI ABITANTI DEI CONDOMINI. NELLE CASE POPOLARE INVECE SI POSSO ATTACCARE………
Il periodo e le temperature regolamentati non si applicano ad alcuni edifici quali, tra gli altri, gli ospedali, le cliniche, le case di riposo, le scuole dell’infanzia e i nidi d’infanzia.
Sala e la sua giunta di finti ecologisti dovrebbero andare in Cina e India a proporre le loro idee green, visto che sono le Nazioni più inquinatrici del mondo. E invece si divertono a rendere la vita impossibile ai residenti della città di Milano colpevolizzando chi usa la macchina, disegnando piste ciclabili a casaccio con evidente spreco di fondi pubblici e obbligando le persone a vivere al freddo in casa propria. Assurdo.
Più che in Cina dovrebbero andare a c…. e
Chissà se il Sindaco Sala, a casa sua rispetta la sua ordinanza… chissà!!!
La legge è uguale per tutti..o quasi!!!
Non fa’ freddo.. è solo una sensazione!! È un’idea..Soprattutto se poi serve alla causa
Draghiana :” o il condizionatore o la Pace..
Fabrizio tutto quello che tu hai scritto è vero e sacrosanto però mi chiedo e dico che l’elezione del sindaco Beppe Sala l’abbiamo voluto noi,semplicemente candidando un perfetto sconosciuto.
Forza Italia ha accolto anche la cara Moratti che si è venduta alla sinistra.
Bravo Fabrizio, sempre sul pezzo e attento alle questioni vere e sentite. Ciao
RISCALDAMENTO A MILANO: NO PROBLEM. I PROBLEMI SONO SICUREZZA, MEZZI DI TRASPORTO, IGIENE, http://www.pensionatiitaliani.it