L’incontro tra le delegazioni di Russia, Ucraina e Turchia a Istanbul, il primo tavolo negoziale ufficiale con la presenza di delegazioni russa e ucraina in tre anni, è durato quasi due ore. Lo ha riferito una fonte del ministero degli Esteri turco.
“La riunione è terminata”, ha detto la fonte alle 14.20 di ieri, ora italiana. Mosca si è detta soddisfatta dei risultati ottenuti: lo ha dichiarato il capodelegazione russo, Vladimir Medinsky: “Nel complesso siamo soddisfatti del risultato e siano pronti a continuare i contatti”. Le delegazioni russa e ucraina impegnate nei colloqui di Istanbul, inoltre, metteranno per iscritto le rispettive proposte per un cessate il fuoco, “abbiamo concordato che ciascuna parte presenterà la propria visione di un possibile futuro cessate il fuoco. La metteremo per iscritto nei dettagli”, ha aggiunto Medinsky. Russia e Ucraina hanno concordato a Istanbul uno scambio di mille prigionieri da ciascuna parte, ha affermato il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. “Siamo a conoscenza della data, ma non la diremo ancora”, ha aggiunto.
La delegazione ucraina impegnata a Istanbul nei colloqui con la Russia ha chiesto un incontro fra i rispettivi capi di Stato, e Mosca ne ha preso nota: lo ha dichiarato il capodelegazione russo, Vladimir Medinsky. “La parte ucraina ha chiesto colloqui diretti tra i capi di Stato, abbiamo preso in considerazione questa richiesta”, ha concluso.
Durante i colloqui, un funzionario di Kiev, definendo le richieste “inaccettabili” e volte a far deragliare i negoziati ha denunciato che la Russia ha chiesto all’Ucraina di cedere nuovi territori durante i colloqui di Istanbul. “I rappresentanti russi avanzano richieste inaccettabili che vanno oltre quanto discusso prima dell’incontro”, tra cui “il ritiro delle forze ucraine da gran parte del territorio ucraino da loro controllato, in modo che possa essere stabilito un cessate-il-fuoco”, ha detto la fonte diplomatica, a condizione di anonimato. Secondo l’Agence France Presse, che cita fonti governative di Kiev, le due delegazioni sono comunque pronte a lavorare fino a quando sarà necessario.
Il clima iniziale non era dei migliori dopo il rifiuti di Putin a partecipare, nonostante la disponibilità di Zelensky. Il presidente ucraino intervenendo oggi alla riunione della Comunità politica europea a Tirana ha avvertito: se la delegazione russa che si è riunita a Istanbul con quella ucraina per i primi negoziati in tre anni “è davvero solo di facciata”, si dovrà reagire con “una forte risposta, comprese sanzioni al settore energetico e alle banche russe”.
“Quindi, se dovesse emergere che la delegazione russa è davvero solo di facciata e non può ottenere alcun risultato oggi, il mondo deve reagire”, ha detto Zelensky. “Serve – ha continuato – una forte risposta, comprese sanzioni al settore energetico russo e alle banche. La pressione deve continuare a salire finché non si compiono progressi concreti”. Un alto funzionario ucraino ha anche accusato la Russia di aver bloccato la partecipazione degli Stati Uniti ai colloqui tra Kiev e Mosca che si sono svolti a Istanbul. “Stanno letteralmente chiedendo che gli americani non partecipino a nessuna riunione”, ha detto il funzionario alla France Presse, parlando a condizione di mantenere l’anonimato. “Questo è davvero l’apice dell’arroganza. Nessuno se lo aspettava”, ha aggiunto. “Questa richiesta può solo indicare che i russi non sono venuti per lavorare in modo costruttivo, ma semplicemente per guadagnare tempo e vogliono nasconderlo agli americani”, ha detto la fonte.
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