Sta facendo discutere, in questi giorni, l’intenzione della Giunta Sala di estendere il pagamento (già elevato a 7,50 € per accesso) della ZTL “Area C” nei giorni festivi e nei fine settimana, creando clamore tra le varie associazioni dei commercianti dei cittadini e gli stessi residenti che vi abitano. Sebbene nelle intenzioni della Giunta Sala vi sia la progressiva riduzione delle auto dal centro storico, si nasconde una limitazione delle libertà individuali di movimento costringendo i cittadini di Milano e Provincia ad utilizzare il mezzo pubblico senza possibilità di scelta e relegando l’automobile ad un mezzo per le classi elitarie. Il tema dell’inquinamento in città è solo un tema di “facciata” poiché se si considera che alcuni immobili di proprietà comunale sono ancora oggi dotati di centrali termiche a carbone o a petrolio e numerosi mezzi di pubblica utilità sono già considerati fuori norma, che senso ha accanirsi sui cittadini milanesi chiedendo loro un ulteriore balzello inutile?
È chiaro che l’indirizzo politico di Sala è quello di utilizzare le tasche dei milanesi come bancomat per cercare di ripagare i danni fatti in circa dieci anni di amministrazione. Leggevo, sempre su Milanopost, che, per un KM di preferenziale filoviaria, si spenderanno circa 23 milioni di euro; una cifra considerevole, che prevede persino la realizzazione di due piste ciclabili (inutili e dannose).
Per questo motivo è necessario valutare in maniera oggettiva e concreta la viabilità milanese, poiché se è vero che Area C rappresenta una “cassa continua” per il Comune, tale manovra, se approvata, creerà non pochi problemi ai commercianti del centro storico, già snaturato di quella milanesità che fino a qualche decennio fa lo contraddistingueva. Per il “bene” dell’ambiente la Giunta Sala sta compiendo una desertificazione commerciale del Centro, che in alcune zone sortisce già i primi effetti: basti pensare a Via Mazzini, a soli 100 metri dal Duomo, svuotata di numerosi negozi di vicinato che erano nell’immaginario delle persone e, oggi, relegata a semplice fermata tramviaria. Sebbene le pedonalizzazioni e le limitazioni al traffico possano, nel breve termine, portare a benefici tangibili quali minor traffico e maggior vivibilità della città durante il giorno, nel lungo termine può portare ad una desertificazione delle attività commerciali e la perdita di quelle botteghe storiche che per decenni sono stati un punto di riferimento per tanti cittadini di Milano e non solo.
Andrea Tessera
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