Autorità anticorruzione: Centro per i rimpatri di Milano, mancati controlli sui servizi agli ospiti

Milano

Controlli non effettuati, o effettuati male, sulla qualità dei servizi forniti agli ospiti del Centro di permanenza per i rimpatri di Milano di via Corelli.
E’ quanto ha evidenziato l’Autorità Anticorruzione con Atto del Presidente del 24 luglio 2024, a seguito di una approfondita istruttoria, seguita a un esposto dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI), che denunciava gravi anomalie relative alla gestione del Centro di permanenza.

L’indagine di Anac ha riguardato la fornitura di beni e servizi di accoglienza per la gestione ed il funzionamento del Centro milanese di via Corelli, gestito dalla Martinina S.r.l., oggi guidata da un Amministratore giudiziario a seguito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Milano.

Il Contratto di appalto per la gestione del Centro prevede in capo alla società appaltatrice l’adempimento di una serie di obbligazioni nella fase di esecuzione. In particolare, l’erogazione di vari beni e servizi: dalla registrazione degli ospiti agli interventi di piccola manutenzione; dal servizio di assistenza generica alla persona (mediazione linguistico–culturale, informazione e orientamento legale, assistenza sociale, assistenza psicologica) alla distribuzione, conservazione e controllo dei pasti; all’assistenza sanitaria.
Per tali servizi la Prefettura corrisponde all’appaltatore un corrispettivo di 40,18 euro per ospite al giorno.

Al termine dell’istruttoria Anac ha riscontrato che “Il Direttore dell’esecuzione non risulta aver compiutamente svolto le funzioni di controllo previste, pur avendo la responsabilità di svolgere le attività di coordinamento, direzione e controllo tecnico-contabile dell’esecuzione del contratto, in modo da assicurarne la regolare esecuzione nei tempi e in conformità alle prescrizioni contenute nei documenti contrattuali e alle condizioni offerte in sede di aggiudicazione”. “Anche il Responsabile del procedimento non risulta aver compiutamente svolto le attività di controllo di cui è responsabile in base alle norme del Codice dei contratti pubblici”.

Anac ha richiesto alla Prefettura di Milano di “attuare un sistema di controlli che non si limiti ad una verifica meramente formale sui rendiconti provenienti dal gestore e sulla documentazione dallo stesso prodotta”. Infatti “Per essere efficace – scrive l’Autorità -, il controllo sull’esecuzione di tale tipologia di contratti deve essere effettuato attraverso una costante attività di monitoraggio presso i Centri, mediante lo svolgimento di ispezioni senza preavviso, debitamente verbalizzate, in occasione delle quali dovrà essere verificata la congruità qualitativa e quantitativa dei beni forniti e dei servizi erogati rispetto al contratto, al Capitolato, alle specifiche tecniche ed alle condizioni migliorative offerte in sede di gara”.
Negli appalti aventi ad oggetto la gestione dei centri di accoglienza – prosegue l’Autorità – la modalità principale e più efficace per accertare la regolare esecuzione del servizio è quella dello svolgimento di ispezioni a sorpresa sul posto, non potendo essere sufficiente un’attività successiva di mero riscontro formale dei rendiconti e dei documenti redatti dalla società appaltatrice. Appare anomalo che in un anno di gestione del servizio (dicembre 2022/dicembre 2023) la Prefettura abbia ritenuto di effettuare solamente quattro ispezioni sul posto”.

“L’importanza e la centralità dei controlli da parte delle Stazioni appaltanti nella fase di esecuzione degli appalti di servizi – sottolinea Anac – è fondamentale perché lì si concretizzano le aspettative programmate nelle fasi di progettazione ed affidamento. E’ proprio al momento dell’esecuzione che si traduce infatti la cura dell’interesse pubblico sotteso all’indizione della gara e ciò può avvenire solo se l’appaltatore selezionato adempie correttamente alle obbligazioni assunte, eseguendo l’appalto a regola d’arte, in conformità e nel rispetto delle condizioni, modalità, termini e prescrizioni stabiliti dal contratto e dal capitolato, integrati dall’offerta tecnica migliorativa. Infatti, anche la fase di esecuzione, al pari di quella di affidamento, deve garantire la qualità delle prestazioni e deve svolgersi nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza”.
Conclude Anac: “Dall’istruttoria è emerso che i controlli effettati dal Direttore dell’esecuzione sono per lo più formali, finalizzati a verificare la coerenza degli importi fatturati con la documentazione relativa alla rendicontazione delle spese sostenute. Al fine di verificare la regolare esecuzione, non è sufficiente calcolare se le ore dichiarate per l’assistenza medica o infermieristica corrispondano a quelle previste dal Contratto ed a loro volta a quelle risultanti dai fogli firma, tralasciando di verificare gli aspetti qualitativi del servizio svolto”.

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