Questo è il testo dell’interrogazione presentata al Presidente del Municipio 1 Mattia Abdu Ismahil dal consigliere Giampaolo Berni Ferretti
In data 19 gennaio 2017 Giampaolo Giorgio Berni Ferretti chiedeva in Consiglio di Municipio 1 in relazione al problema dei senza tetto, che fosse individuato un luogo, fisso ed anche diurno, dove cercare di “recuperare”/reinserire i clochard: “Non lasciamo indietro nessuno”, concludeva. Nell’ ottobre 2017 veniva presentata una nuova interrogazione per segnalare numerosi punti di corso di porta Romana e corso Italia di bivacchi di senza tetto (https://www.wikimilano.it/wiki/Archivio_Berni_Ferretti/L%27impegno_attuale/Interrogazione_su_Senza_tetto_e_bivacchi_in_Porta_Romana ) Il 28 febbraio 2018. in relazione alla situazione della Biblioteca Sormani letteralmente “presa d’assalto” dai senza tetto alla ricerca di un bagno e di un riparo caldo, presentava una nuova interrogazione. Al fine di assicurare un uso più ordinato della struttura e dei suoi servizi, già dal dicembre del 2015 la Biblioteca impiega infatti, con buoni risultati, un servizio di sorveglianza con il compito tra l’altro di dissuadere il pubblico dall’introdurre bagagli in eccesso (per quantità o volume), in quanto contrastano con il decoro dell’edificio e grazie al quale è stato anche possibile alcune situazioni di conflittualità che si erano verificate nella relazione tra il personale e gli utenti (https://www.wikimilano.it/wiki/Archivio_Berni_Ferretti/L%27impegno_attuale/Interrogazione_sulla_Sormani ) nel giugno 2022 presentava una nuova ( 20 giugno 2022 https://www.wikimilano.it/wiki/Archivio_Berni_Ferretti/20_giugno_2022_Nuova_interrogazione_sui_senza_tetto_in_Municipio_1 )
che veniva riscontrata dall’ Assessore Rabaiotti il quale rispondeva che “Le persone indicate sono soggetti note alle nostre Unità che mappano il territorio alla ricerca di persone in situazioni di bisogno che vivono in strada. Vogliamo rassicurarvi sul fatto che esiste una rete ben collaudata di operatori del Comune di Milano e di Enti ed Associazioni del Terzo Settore che ogni sera, 365 giorni l’anno, esce per individuare persone che vivono in strada e per prestare loro soccorso. Questi operatori mappano le persone in strada, verificano quanto possibile fare per loro, tentano di instaurare un rapporto di fiducia e di far loro accettare un percorso sempre più strutturato di fuoriuscita dalla marginalità e di inclusione sociale. Quando necessario si aggiungono delle uscite diurne sia di operatori esperti soli che con pattuglie della Polizia Locale e di AMSA. Gli operatori lavorano assiduamente per tentare l’aggancio delle persone che vivono per strada con l’obiettivo di indirizzarli alle strutture comunali per allontanarli dalle situazioni di degrado e per intraprendere con loro un percorso di emersione dalla grave emarginazione. Fino a quando non si riesce a far accettare una soluzione diversa della strada, gli operatori ne migliorano le condizioni di vita on the road offrendo beni di prima necessità, spesso salvavita per loro nelle fredde sere d’inverno: un tè caldo, un panino, degli indumenti asciutti, coperte o sacchi a pelo, kit per l’igiene, mascherine. Esistono poi delle unità specialistiche che vengono chiamate in supporto in casi particolari: psicologi, medici”.
Si chiede:
Se il senza tetto di cui all’oggetto sia stato “agganciato” e con quale esito da parte dei servizi sociali.
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