Il terrorismo sull’aria vuole spingerci a misure che i numeri certificano sbagliate
Milano e la Lombardia negli ultimi 30 anni hanno visto diminuire notevolmente l’inquinamento atmosferico mentre nelle ultimi giorni si sono registrati dei picchi di inquinamento. L’aumento visibile nelle ultime settimane è stato una costante piuttosto frequente nei mesi di Febbraio, quando agiscono a pieno regime tutte le fonti di emissioni (riscaldamenti, auto, spargimento di liquami zootecnici sui terreni agricoli) e si verificano periodi di alta pressione e bel tempo che fanno ristagnare l’aria in tutta la pianura padana.
Chi amministra, come Comune e Regione, e chi vuole preparare una credibile alternativa di governo a Milano, non deve fare allarmismo sui dati e alimentare terrorismo sulle conseguenze dell’inquinamento atmosferico. L’allarmismo diffuso attraverso i media è lo strumento che la lobby ambientalista utilizza da sempre per ottenere i suoi obiettivi di “decrescita felice”. Stiamo attenti ai numeri a effetto, altrimenti succede che domani la pioggia e il vento si porteranno via l’inquinamento ma rimarranno in vigore misure inutili ma soprattutto dannose per l’economia e il lavoro e che penalizzano famiglie e società.

Lo schema che pubblichiamo, basato su dati ufficiali Arpa, raccolti con rigorose procedure scientifiche, illustra in maniera inconfutabile quanto sia diminuito l’inquinamento grazie alle innovazioni tecnologiche soprattutto nel mondo produttivo e delle auto e nel settore energetico. E questo è accaduto in una zona, la pianura Padana, che ,per le sue condizioni orografiche (è chiusa da montagne su 3 lati su 4), è terribilmente soggetta ad accumuli di polveri sottili.
Alcune tendenze meritano di essere analizzate per definire le politiche strutturali contro l’inquinamento atmosferico.
1) Le misure comunali non servono a nulla. E’ vero che il trend di Milano è assolutamente lineare con quello di comuni che negli ultimi 13 anni non hanno criminalizzato la circolazione delle auto attraverso i rigidi divieti di Area C, Area B, le misure antisosta e l’ossessione per ciclabili e ZTL.
2) La più grande e certificata prova che le politiche anti mobilità privata e anti auto sono ininfluenti sull’ambiente e frutto solo di pregiudizi, sono i dati della colonna 2020: allora per 6 mesi fu bloccato o ridotto il traffico privato ma non si registra nessuno scalino di caduta dei livelli medi di inquinamento anzi…
Servono misure strutturali e non ideologiche :
1) Occorre proseguire e incentivare l’innovazione tecnologica in Agricoltura, in Edilizia e architettura e sperimentare tecniche di pulizia ed eliminazione delle polveri nelle città, il cui ristagno e risollevamento è la causa principale delle emergenze smog che si verificano nei lunghi periodi di assenza di precipitazioni.
2 ) Al posto delle crociate anti mobilità delle persone e delle merci occorre realizzare, in tempi civili, più trasporto pubblico e diffonderlo su tutta l’area metropolitana di Milano e la Lombardia.
Chiaro dunque che la battaglia per l’aria pulita non è finita e che dobbiamo aspirare a una pianura senza nemmeno un giorno di superamento dei limiti di inquinamento. Attenzione però al catastrofismo ambientale e al terrorismo sanitario che sono finalizzati a condurci verso provvedimenti ideologici green. L’ideologia green, che ha sostituito l’odio per la proprietà e il profitto all’odio per l’auto e il lavor , non porta verso un mondo migliore e non è fondata su evidenze scientifiche.
Non decidiamo sull’onda di emergenza, prendiamo provvedimenti guardando con attenzione i trend dell’inquinamento così come le statistiche sulle aspettative di vita a Milano e in Lombardia.

Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
I rilevamenti delle polveri sottili, a Milano come altrove, raccolgono e cercano di misurare quantitativamente (non entro nel merito, perché è meglio …) pulviscolo di dimensioni dell’ordine di 10 micron o 2,5 micron, e la vulgata GREEN sostiene che le più piccole possono danneggiare la salute, attraverso i polmoni, entrando persino nel sangue attraverso gli alveoli polmonari.
Casualmente, ieri, sono stato in ospedale su richiesta di un’amica, di professione pneumologo, che mi ha voluto fare una particolare spirometria polmonare per controllare la mia capacità di trasmissione dell’ossigeno al sangue, in rapporto a piccole lesioni polmonari dovute ad una mia broncopolmonite virale giovanile.
Ne ho approfittato per fare qualche domanda sulle polveri sottili: mi ha detto che si, possono concorrere con altre concause a patologie polmonari, e che no, nel sangue potrebbero entrare attraverso gli alveoli polmonari particelle di diametro inferiore ad un micron, non palle da tennis da 2,5 micron.
Solo una sua opinione, o un dato scientifico? Ma i MEDIA ci raccontano altro: quello che vogliono, quello che fa piacere a chi controlla la politica europea, che quella italiana asseconda e che non contrasta neppure con la destra al governo.
La politica eco terroristica oramai è presente in moltre stanze di certe ideologie politiche. L’allarmismo arriva dopo anni di cambiamenti assurdi della rete stradale cittadina, con i restringimenti di carreggiate e di corsie, tanto da creare ingorghi persistenti. Se si restringono le vie cittadine è ovvio che il traffico resta più paralizzato. E in queste attese in coda fa venire i nervi notare che le ciclabili restano perlopiù deserte.
Il problema è che nell’incapacità e nella miopia di gestione cittadina di questa giunta, si dà la colpa a ciò che è più semplice da incolpare: la solita ‘scomoda’
e ingombrante automobile……
Piuttosto, mi chiedo però come mai a Roma qualche mese fa il TAR del Lazio ha bocciato la limitazione alla circolazione delle auto storiche imposta dal Comune, mentre a milano tutti i politici di qualsiasi schieramento fanno finta di nulla??? Forse l’aria lì è diversa, oppure la libertà di mobilità lì ha un peso più legale e civile?
Ormai si fanno politiche ambientali da minorati mentali visto che si pretende di modificare quanto madre natura fa e promette di fare avendo la presunzione di pilotare eventi superiori ad ogni possibilità umana. Non si possono erigere barriere atmosferiche che possano isolare l’Europa da tutto il mondo circostante. Se l’Europa inquina per il 7% chi può modificare il rimanente 93% ?