Nella chiesa settecentesca di sant’Ambrogio alla Vittoria, va in scena il Risorgimento. Con una chicca scovata dal duo Sonia Vettorato e Giovanni Raineri, che abitualmente propongono nei loro concerti itineranti l’immortale repertorio operistico italiano.
Nel concerto che ha seguito le celebrazioni ufficiali del 2 giugno, ecco la prelibata sorpresa musicale. Uno struggente stornello ottocentesco, composto dall’allora aiutante di Giuseppe Garibaldi, il letterato Francesco Dall’Ongaro, rivoluzionario, carbonaro, poi fuoriuscito, esiliato, combattente nella Repubblica Romana, prolifico autore di drammi storici. Una canzone dimenticata che ci ricorda l’avventura dei Mille attraverso una storia d’amore tra un garibaldino e la sua bella che sta a Pisa.
Sonia Vettorato, pianista di fama, ha scovato lo stornello, ormai dimenticato, ma popolare nell’800 e cantato dai garibaldini durante la Repubblica Romana: il reperto musicale giaceva nei voluminosi scritti del letterato Dall’Ongaro, professore di letteratura drammatica a Firenze e a Napoli: e la musica? Struggente, malinconica, uno stornello , un serenata d’amore che un garibaldino in partenza per l’avventura dei Mille (forse lo stesso compositore) canta alla sua amata.
La musica ha un padre nobile: è di Michele Novaro, autore dell’Inno nazionale, genovese, amico di Mameli , autore di molti canti patriottici e organizzatore di varie raccolte di fondi per finanziare e sostenere le imprese di Giuseppe Garibaldi. Singolare la vita di Novaro; tornato a Genova, dopo l’avventura dei Mille, fra il 1864 e il 1865 fondò una Scuola Corale Popolare, ad accesso gratuito, alla quale dedicò tutto il suo impegno. Morì in disparte, il 20 ottobre 1885, tra difficoltà finanziarie e problemi di salute. Per iniziativa dei suoi ex allievi, gli venne eretto un monumento funebre nella sua città natale nel cimitero monumentale di Staglieno, accanto alla tomba di Giuseppe Mazzini.
E Dall’Ongaro, l’autore del testo? Drammaturgo, librettista, professore di letteratura derammatica, oggi è ricordato soprattutto per i suoi stornelli risorgimentali e rivoluzionari, un cantautore impegnato nel sociale, oggi si direbbe.
Il tenore Giovanni Raineri, molto conosciuto in Germania quale ambasciatore del bel canto italiano e alla vigilia di un suo tour a Las Vegas, si è subito preparato per l’esordio. Mattinata del 3 giugno: una prima mondiale assoluta in un concerto di arie operistiche a Parabiago. “ Bello essere italiani, bello essere a Parabiago” ha commentato l’assessore al bilancio Mario Almici che ha presentato il concerto. L’hinterland, la proficua provincia lombarda ci ha regalato qualcosa di magico.

Cronista al Corriere della sera poi inviato a L’ Europeo di Vittorio Feltri e reporter su Affaritaliani . Ultimo libro pubblicato : Wanda L’ ultima maitresse ed Mimesis