Ma sì, la studentessa della tenda in piazza Leonardo da Vinci, quella che ha promosso una protesta diventata nazionale contro il caro affitti, quell’eroina, ora si sa per sua ammissione che il suo gesto è stato un atto di generosità, di condivisione, perché lei, una casa a Milano la possiede a 700 euro al mese, escluse le spese. Una partecipazione disinteressata e apolitica ai problemi d’affitto che tanti studenti non possono risolvere. Si direbbe un beau geste, insomma.
E adesso, smontate le tende della protesta, e dopo aver trascorso qualche giorno ad Alzano Lombardo, il comune della bergamasca da cui proviene, Ilaria Lamera ha fatto rientro nella sua casa milanese. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ammette : “La casa l’ho presa ad inizio aprile, prima della protesta. È la mia prima casa a Milano e sono già molto fortunata a potermela permettere”
Occorre evidenziare che Ilaria viene da una città (Alzano Lombardo) che dista poco più di 50 km dal capoluogo lombardo, ma la vita da pendolare per chi può permettersi una casa, è troppo faticosa. Ma perché protesta? Perché a suo dire “non è giusto” dover sostenere una simile spesa per una stanza, perchè “è sbagliato il principio. Ci ho messo la faccia perché sono così di carattere: se credo in una battaglia, la faccio.”
Dal blog di Nicola Porro il commento “La studentessa è mossa, dunque, solo da nobili intenti, non va in cerca di visibilità e non è minimamente interessata alla politica. Tutto incredibilmente meraviglioso. Tutto romanticamente fiabesco.
Ora, animati da buona fede, potremmo anche decidere di credere al mondo incantato di Ilaria. Alla spontaneità della sua protesta, e alla sua reale volontà di aiutare gli altri. E, compiendo uno sforzo ancor più importante, persino alla sua apartiticità. In tal caso, però, bisognerebbe tempestivamente avvisare la paladina dei campeggiatori del fatto che, in maniera del tutto inconsapevole, ça va sans dire, è involontariamente divenuta la nuova figurina esibita dalla sinistra per gettare discredito sull’operato del governo di centrodestra. Come se il problema del caro affitti nelle grandi città italiane si fosse d’improvviso manifestato dopo il 25 settembre. Come se la sinistra, nei tanti anni di governo che hanno preceduto l’esecutivo Meloni, avesse assunto chissà quali sensazionali provvedimenti per far fronte al caro affitti e per dare una mano agli studenti.
Insomma, laddove la nostra Ilaria, dato il suo totale disinteresse verso la politica, non avesse l’acume di rendersene conto da sé, bisognerebbe informarla del fatto che, quella sinistra che lei disconosce, verso la quale dice di non provare alcuna simpatia, da giorni sta politicizzando lei e la sua protesta per fini che nulla hanno a che vedere con la volontà di tendere la mano agli studenti fuorisede. Qualcuno dovrebbe pertanto assumersi l’ingrato compito di suonarle la sveglia e comunicarle che la sua è diventata a tutti gli effetti una protesta politica. E, perché no, quel qualcuno, potrebbe altresì cogliere l’occasione per farle notare che pagare 700 euro mensili (spese escluse) d’affitto, quando si ha la fortuna di vivere a soli 50 km da Milano, è un solenne schiaffo a tutti quegli studenti che (loro sì) non possono permettersi un affitto. Altro che solidarietà.”
Anna Ferrari
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845