Confcommercio lancia l’allarme: a risentire maggiormente dell’impennata dei costi energetici ci sono il settore ricettivo e quello della ristorazione. Tra gli operatori dei pubblici esercizi inizia a serpeggiare l’idea di calibrare le aperture, valutando giorni e fasce orarie specifiche in base alle caratteristiche della propria attività e del territorio in cui si opera. «La prospettiva di imprenditori che rinunciano ad aprire per evitare perdite, nonostante buoni flussi di lavoro, è frustrante e allo stesso tempo negativa per tutti: per quanto riguarda il settore retail, inoltre, un’insegna spenta significa meno vitalità e più insicurezza per le nostre città», ha dichiarato il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia, Carlo Massoletti.
La proposta dell’associazione: credito d’imposta dal 15 al 50% in caso di aumenti superiori al 100% dei costi per tutte le imprese e la rateizzazione delle bollette. Allarme anche negli ospedali. Il Gruppo San Donato denuncia un aumento dell’890% del gas e del 260% dell’energia elettrica nel 2022 rispetto al 2019.Una situazione molto preoccupante.
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