Politecnico di Milano

Politecnico 13esimo ateneo al mondo

Milano

Il Politecnico di Milano rafforza il trend di crescita della qualità del servizio offerto e diventa la tredicesima università al mondo nel settore dell’Ingegneria e si conferma la decima per Architettura e la quinta per il Desing. Lo rileva la classifica internazionale degli atenei elaborata dal QS World University Rankings by Subject 2022 che copre 51 discipline divise in 5 macro aree con l’obiettivo di orientare gli studenti a scegliere le università per settore di interesse. Nel dettaglio per Ingegneria negli ultimi 6 anni l’ateneo di piazza Leonardo Da Vinci ha scalato 11 posizioni nel ranking raggiungendo in questa nuova classifica il 13° posto al mondo dal 24° posto del 2016. In Architettura e Design ha guadagnato 5 posizioni: dai posti 15° e 10° del 2016 ai posti 10° e 5° dello scorso anno, confermati anche dalla nuova classifica. Per quanto riguarda il confronto con lo scorso anno, all’interno della macrocategoria Ingegneria, il Politecnico ha guadagnato posizioni significative in ingegneria chimica (+7 posizioni), civile (+2), meccanica (+2), elettrica ed elettronica (+3), ingegneria dei materiali (+21) e ambientale (+8). Nello specifico panorama italiano il Politecnico di Milano si conferma primo assoluto in Architettura e Design e per la quasi totalità delle materie di Ingegneria (Computer Science & Information Systems; Chemical Engineering; Civil & Structural Engineering; Electrical & Electronic Engineering; Mechanical, Aeronautical & Manufacturing Engineering). “Il Politecnico di Milano ha costruito in questi anni un modello di strette alleanze tra le più importanti Università tecnologiche europee, con lo scopo di dare vita a un nuovo spazio accademico per l’interazione tra progresso tecnologico, società e ambiente. – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano – Grazie a questo processo di internazionalizzazione il Politecnico è riuscito a raggiungere una delle sue missioni primarie dell’ultimo triennio, diventando così una delle ‘European Leading University’, capace di guidare la ricerca e l’innovazione scientifica e tecnologica per contribuire a uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Il risultato raggiunto è decisamente positivo e ne siamo orgogliosi. Non solo per le riconferme nei campi dell’Architettura e del Design, eccellenze mondiali, ma soprattutto a fronte delle posizioni scalate nell’ingegneria, contesto altamente competitivo e di più difficile posizionamento per gli atenei italiani. Non una piacevole sorpresa, piuttosto il meritato riconoscimento del valore delle politiche attivate in questi ultimi anni: dagli investimenti in infrastrutture di ricerca alle alleanze internazionali. Un indicatore importante della nostra reputazione e della nostra attrattività verso ricercatori e studenti di talento, dentro e fuori dai confini nazionali. Il nostro Paese, settima economia mondiale, dovrebbe aspirare ad avere almeno un’università tra le prime dieci al mondo in ogni disciplina”. Il risultato ottenuto è stato possibile grazie ad azioni strategiche ben precise portate avanti dal Politecnico di Milano negli ultimi sei anni. Tra queste, infatti, rientra quella di consolidare il rapporto con le aziende, che passa anche attraverso il sostegno alle start-up e allo sviluppo d’impresa, con la creazione di numerosi Joint Research Center. La reputazione accademica (Academic Reputation) è l’indicatore più importante del ranking (compone il 40% della valutazione finale), basato sulle valutazioni di oltre 130.000 accademici da tutto il mondo. Il dato conferma le opinioni positive sul Politecnico anche di altre università nazionali e internazionali.QS World University Rankings. Per produrre la classifica 2022, QS World University Rankings ha preso in considerazione 1.543 università, in 161 paesi. Ogni ranking by subject viene costruito a partire da 4 fonti. Le prime due sono le opinioni di accademici ed aziende raccolte tramite una survey che viene erogata l’anno precedente per il ranking globale delle università, Qs World University Rankings. Le altre due fonti riguardano l’impatto della ricerca che viene analizzato a partire dal database Scopus di Elvesier, il database più grande al mondo per le pubblicazioni e citazioni scientifiche. Ognuna di queste 4 componenti viene pesata in maniera diversa a seconda della disciplina.

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