La manifestazione degli Ucraini, ieri in Stazione Centrale è gridata contro la guerra, ma soprattutto contro Putin, il Dio del Male. Centinaia di cittadini ucraini, infatti, soprattutto donne e bambini, hanno manifestato in piazza Duca d’Aosta contro la guerra. Tanti i cartelli. “La nostra resistenza è la vostra sicurezza. Siamo l’avamposto dell’Europa”: recita così lo striscione che apre il corteo che ha attraversato Milano per arrivare in piazza Duomo.
Tanti gli slogan, tutti contro Putin, nessuno contro i “fratelli” russi: “Putin assassino”, “Oggi tocca a noi, domani siete voi”, “NATO chiudi il cielo”, “No alla guerra, sì alla pace” e anche un poster che raffigura Putin con i baffi di Hitler. Tutti solidali con gli Ucraini.
Putin, l’”assassino” paragonato a Hitler? Putin è un comunista sovietico. È un tabù dirlo. Per i comunisti italiani, per Rifondazione, non è neanche un ‘compagno che sbaglia’, è diventato, ovviamente un revanscista nazionalista. Ma continua ad essere un comunista sovietico e separarlo dal comunismo per chi crede nell’uomo libero e non nello Stato che impone, è un’eresia.
L’Italia non è stata conquistata con la guerra, ma, ricorda Libero “Il comunista, in Italia, è in ogni apparato dello Stato. Il comunista è al governo. Il comunista è nei ministeri. Il comunista è in parlamento. Il comunista è negli enti territoriali, nelle aziende pubbliche, nelle municipalizzate. Il comunista è nelle case editrici, nelle redazioni dei giornali e nel giornalismo associato, nella televisione, nelle commissioni dei concorsi, nelle giurie dei premi letterari e del cinema, nella scuola, nell’Università, nella sanità, nella magistratura, nelle autorità di controllo, negli ordini professionali. Come ovunque, anche in Italia l’origine del potere comunista fu violenta, armata, con violenza e armi rivolte contro la libertà e per l’instaurazione di un regime illiberale puramente sostitutivo del precedente, contro la democrazia e per l’impianto di un ordinamento antidemocratico, contro l’Occidente e per spingere l’Italia verso i sistemi orientali del comunismo realizzato. E ciò che di liberale, di democratico, di occidentale è venuto maturando e consolidandosi in Italia, si deve alla cultura e alle coscienze puntualmente avversate dal potere comunista, così come ogni arretramento illiberale e democratico del Paese ha visto il potere comunista in funzione pioniera o complice di quell’involuzione. Sempre. Pure, né questa presenza pervasiva del comunista, né il lavorìo risalente, sistematico, incessante con cui il comunista corrompe le possibilità liberali del Paese, sono risentiti come cause del nostro degrado. E vuol dire semplicemente che il lavoro è compiuto.”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano