Sala è a Zoagli, è risaputo, dopo una biciclettata di 292 chilometri, maglietta gialla da Tour de France con 11 collaboratori tra cui anche chi è preposto alla comunicazione. Insomma il lavoro di coordinamento delle liste, diventa prioritario e Milano non brucia ma sta vivendo sicuramente un momento che merita attenzione. Ha predisposto cantieri qua e là per dare il senso di un fare febbrile, ha firmato un protocollo per la movida in fretta e furia ma tutto da ripensare, scaricando praticamente le responsabilità tutta sui commercianti, nessuna soluzione ad hoc per i traporti nell’approssimarsi dell’apertura delle scuole, messaggi whats app per decisioni importanti, ma nessuno vuole contestare le vacanze. I cittadini e la loro voce sono una brutta bestia che annoia? Meglio lo spot con la bicicletta. L’unico punto positivo è l’assenza di interviste strillate dei giornaloni che rappresentano indubbiamente la nona o decima lista, non ricordo bene. Il distacco di Sala, comunque, emerge dalla realtà.
Scriveva il 2 agosto su Fb “L’elezione di un Sindaco è l’affermazione di un’idea di comunità. Fare politica vuol dire occuparsi del bene delle persone, vuol dire lavorare tenendo fede a questo principio.” Mi sia concesso chiedermi: quale idea di comunità? Quale partecipazione? Ieri era il primo giorno per l’uso del green-pass, una rivoluzione anche per le singole persone. Incertezze, naturalmente, tavoli deserti all’interno dei ristoranti, ma niente caos. Forse questa comunità meritava un rigo di incoraggiamento sulla sua mitica pagina Fb?
Per la cronaca ieri un corteo non autorizzato di “No Green Pass” do 5000 persone ha sfilato in città con fischi, urla, al grido “Vergogna”
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano