Quanti luoghi di nessuno a Milano. Luoghi svenduti e dimenticati, luoghi che ignorano il legittimo cittadino e le sue esigenze vitali. La tolleranza e l’incuria ai massimi livelli crea pericolosità e insicurezza, ma evidentemente al Comune, soprattutto negli ultimi dieci anni, non preoccupano.
Descrive un lettore al Corriere “Vivo a ridosso dei caseggiati di edilizia popolare in zona Giambellino (via Segneri/ Odazio/Recoaro) e la situazione è fuori controllo: degrado, sporcizia, spaccio di droga, microcriminalità, schiamazzi, furti continui, rottami di biciclette e motorini (rubati) accatastati nei caseggiati, business delle occupazioni, continui e pericolosi rodeo d’auto, ratti liberi di scorrazzare ovunque, abbandono in strada di mobilia ed altri oggetti ingombranti (nella foto), case fatiscenti abbandonate al loro destino. I controlli da parte delle Forze dell’ordine ci sono (considerata la vicinanza del Commissariato Lorenteggio) ma, ovviamente, da soli non bastano per arginare una situazione che va ben oltre l’accettabile. A pochi chilometri dalla Madonnina, sembra di risiedere oramai in una sorta di banlieue parigina. Una landa di nessuno, ma pericolosa per chiunque.”
E fuori controllo ci sono altri luoghi, altre situazioni drammatiche. Non basta affidare a un archistar, Renzo Piano, genovese, il “rammendo” delle periferie e creare un polo politico per promettere e promettere ancora interventi che, in 5 anni di amministrazione, non ha minimamente risolto.

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In via Segneri è prevista una delle fermate della Metro4. Entri in San Babila che pare New York ed esci in Segneri che pare Kabul.