Cormano: estorsione e rapina con metodo mafioso a commerciante, 3 arresti

Cronaca

Nella mattinata di mercoledì 9 dicembre 2020, in Milano e provincia, i militari della Compagnia di Sesto San Giovanni hanno dato esecuzione a tre Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere, emesse dal G.I.P. del capoluogo su richiesta della Procura di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti soggetti italiani pregiudicati, ritenuti responsabili dei reati di “estorsione, tentata estorsione e rapina, tutti aggravati dal metodo mafioso”, in danno del gestore, italiano ed incensurato, di un’attività commerciale del comune di Cormano, nel periodo compreso tra i mesi di maggio e settembre appena trascorsi. In particolare, nel mese di maggio 2020, il personale della Stazione Carabinieri di Cormano, assunta notizia della probabile diffusione, nel territorio di quel comune, del fenomeno estorsivo ai danni di vari esercenti commerciali, hanno notato i tre arrestati, tutti già noti alle Forze dell’Ordine, di origine calabrese e con precedenti penali, costantemente presenti nei pressi di un locale. L’attività di indagine, approfondita e, poi, condotta dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sesto San Giovanni, ha consentito, di fatto, di appurare la condotta estorsiva in atto (palesemente ricondotta ad una consorteria criminale di matrice ‘ndranghetista dedita alla raccolta del pizzo), riuscendo, finanche, a conquistare la fiducia della vittima, costretta, oltre a fornire prestazioni gratuitamente, anche a corrispondere agli strozzini 3.500 euro in contanti, nonché monili in oro, che venivano consegnati, direttamente, all’interno dell’attività, ad appannaggio di una ben più consistente richiesta, quantificabile in 25.000 euro complessivi. I tre destinatari dell’Ordinanza, tutti residenti in Milano e Rho, sono stati associati presso la Casa Di Reclusione di Milano – Opera. Il costante controllo del territorio ed il contatto stretto con la cittadinanza, nonché l’immediato avvio dell’iter investigativo, ha permesso di intercettare, verificare e bloccare l’azione estorsiva, evitando ulteriori conseguenze, sul territorio in questione, di soggetti riconducibili al clan Flachi – promanazione, nella zona nord di Milano e comuni limitrofi, dell’alleanza stretta dal capo di detta  consorteria (Giuseppe Flachi detto Pepè) con la ‘ndrina Trovato di Marcedusa (CZ) – dedito alla sistematica imposizione di richieste estorsive nei confronti di privati esercenti, ricorrendo a forme di intimidazione proprie delle associazioni di tipo mafioso. L’obiettivo raggiunto, con tale rapidità, dalla D.D.A. di Milano e dall’Arma dei Carabinieri evidenzia il fondamentale ruolo della fiducia nelle Istituzioni e della fattiva collaborazione da parte della vittima, che hanno consentito di assicurare alla giustizia i responsabili.

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