Raggiungere l’indipendenza significa riuscire a vivere in modo autonomo, essere in grado di prendersi cura di sé nel vivere quotidiano, di abitare da soli ed essere economicamente autonomi. Questo discorso vale per tutti, ma il cammino per ottenere l’indipendenza è diverso per ognuno di noi e per le persone con disabilità è spesso un percorso ad ostacoli, più tortuoso rispetto a quello degli altri. Al giorno d’oggi però, per coloro che hanno delle invalidità riuscire a vivere in maniera indipendente e ottenere l’autonomia abitativa non è un traguardo irraggiungibile, anzi, grazie alle moderne tecnologie, le possibilità e le soluzioni sono sempre di più e alla portata di tutti.
Se fino a qualche decennio fa i prezzi dei montascale, ad esempio, potevano spaventare, oggi la situazione è ben diversa.Per questi strumenti, così come per altri dispositivi finalizzati ad agevolare la vita domestica, lo Stato garantisce detrazioni fiscali e bonus che possono essere richiesti ogni anno.
Anche grazie a ciò, sono sempre di più i progetti e i sistemi ideati con il preciso scopo di realizzare realtà abitative sempre più comode e pienamente accessibili, nelle quali le persone con disabilità di qualsiasi tipo possano sentirsi sicure e a proprio agio, così da poter preservare la propria dignità e sentirsi realizzate. Tra queste soluzioni, citiamo nuovamente i montascale, che costituiscono una delle invenzioni tuttora più solide e sfruttate, tra le prime a cui si pensa quando si vuole rendere una casa accessibile in poco tempo.
I montascale, o servoscala, sono degli strumenti che consentono di sollevare e spostare persone su più livelli abitativi. Sono un sistema efficace per l’abbattimento delle barriere architettoniche e grazie alla loro comodità e versatilità sono utili a chi ha disabilità permanenti, agli anziani, ma anche a coloro che hanno difficoltà motorie temporanee.
Costituiscono un ottimo investimento, possono essere installati sia in edifici privati che in luoghi pubblici, si adattano a quasi tutti i contesti e possono essere posizionati sia in ambienti interni che esterni. L’aspetto fondamentale è che garantiscono autonomia alle persone disabili in tutti gli ambiti della vita quotidiana, non solo a casa, ma anche a lavoro o nel tempo libero (musei, teatri, negozi, uffici, ecc.), in questo modo,non gli sarà più necessario chiedere assistenza ad altre persone.
Per aiutare l’autonomia abitativa, la domotica, ossia l’insieme di innovazioni tecnologiche utilizzabili tra le mura domestiche, gioca un ruolo fondamentale, offrendo molte altre soluzioni che vanno incontro a qualsiasi tipo di esigenza e difficoltà.
Grazie all’uso di questa tecnologia, la persona disabile può tenere sotto controllo la propria abitazione e tutti i suoi impianti senza fatica, con un semplice click o un comando vocale, può finalmente tornare ad avere un ruolo attivo nella propria casa.
Grazie ai sistemi di automazione è possibile, ad esempio, controllare a distanza l’impianto di illuminazione oppure aprire e chiudere tende e persiane, semplicemente utilizzando un telecomando o installando una app sullo smartphone.
La domotica offre tutta una gamma di dispositivi per facilitare le azioni quotidiane delle persone con disabilità. È possibile infatti controllare a distanza piccoli elettrodomestici, come il forno, gestire da remoto la caldaia o azionare l’impianto di riscaldamento. È fondamentale anche per garantire la sicurezza della persona, permette,infatti, di attivare sistemi antifurto,antintrusione e allarmi per le fughe di gas; è in grado di comunicare una situazione di pericolo sia alla persona che si trova in casa, sia direttamente alle autorità avvisando i numeri scelti dall’utente.
È importante fare chiarezza su alcuni concetti, quando si parla di disabilità non ci si riferisce esclusivamente a quella fisica, esiste infatti anche quella intellettiva. Nei casi in cui la disabilità sia di tipo psichico ad esempio, raggiungere l’indipendenza è possibile soprattutto grazie all’ausilio di professionisti e assistenti personali che, con il loro aiuto, guidano il paziente in un percorso graduale teso al raggiungimento di piccoli e grandi obiettivi quotidiani, come svolgere attività in modo indipendente e compiere delle scelte da soli.
Nonostante l’autonomia abitativa sia un vero e proprio diritto riconosciuto dall’articolo 19 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, c’è ancora molto da fare su questo fronte. Tuttavia, è anche vero che, rispetto a qualche decennio fa, le cose stanno cambiando moltoe in modo positivo.Si stanno per esempio diffondendo nuove forme abitative per garantire, sia in convivenza che soli, la piena realizzazione personale.
Queste nuove realtà, permettono alle persone con disabilità di allontanarsi dal contesto familiare in modo graduale prima di ottenere la piena autonomia.Una di queste soluzioni è il co-housing, una co-residenza che consente la coabitazione con altre persone. In queste abitazioni è possibile avere la propria privacy e allo stesso tempo godere di spazi comuni in cui condividere esperienze e aiuti, un posto dove partire per ritrovare la propria indipendenza.
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