L’Unione Artigiani, riferisce mianews, sollecita il Governo ad introdurre un “criterio di privilegio”, nei piani di aiuto alle imprese messe in crisi dal Covid-19, che “prenda in considerazione in particolare la differenza tra quelle ditte obbligate da settimane a tenere bloccata interamente l’attività e quelle realtà che invece sono rimaste aperte e hanno potuto lavorare o che lo potranno fare in futuro”. “In questo contesto – spiega il segretario generale dell’Unione Artigiani, Marco Accornero – appare evidente come le aziende costrette a una completa serrata da un mese e che proseguirà ancora ormai stiano subendo i più ingenti danni e che meritino primaria considerazione in termini di sostegno e tempestività. Penso per esempio a tutto il settore artigiano dei parrucchieri, degli acconciatori e degli estetisti che non solo non possono lavorare, ma che stanno subendo la concorrenza sleale di tanti abusivi che esercitano a domicilio in spregio a ogni regola, soprattutto di salute e sicurezza. Occorrono anche provvedimenti che autorizzino i negozianti a sospendere il pagamento dei canoni di locazione”. “Accanto alla priorità negli aiuti a queste imprese – conclude Accornero – ricordiamo anche a necessità di cominciare a studiare piani di riaperture graduali che tengano conto, oltre che dei settori, delle dimensioni delle ditte e della loro operatività possibile con accorgimenti ad hoc a tutela dei titolari, del personale e della clientela.”
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