Mara Carfagna (F.I) “Occorre rimettersi in gioco con idee rinnovate”

Attualità

E’ il caso di smentire subito la tentazione di autosufficienza che emerge dai  primi commenti elettorali di Lega e Fratelli d’Italia, giustamente soddisfatti per la loro affermazione. Senza Forza Italia né Matteo Salvini né Giorgia Meloni avrebbero la garanzia di un analogo risultato alle Politiche, perché nei collegi uninominali del Sud e delle Isole una eventuale alleanza a due non basterebbe per prevalere sugli avversari. E’ un dato di realtà, non un discorso consolatorio. Lo si può eludere, fingendo che il risultato di domenica sia perfettamente sovrapponibile a un voto futuribile per il Parlamento italiano, oppure accettarlo come indicatore di un dato molto semplice: sì, è vero, le destre italiane hanno vissuto una giornata importante e un’accelerazione elettorale che ha pochi precedenti, ma la loro aspirazione a guidare il Paese passa comunque per una ricostituzione del centrodestra su nuove basi. A meno che non voglia rischiare di consegnare il Paese alle sinistre.

Questa ricostituzione – a differenza di quel che pensano alcuni amici di Forza Italia – non dipende unicamente dalla volontà di Matteo Salvini. Dipende soprattutto da noi. Noi dobbiamo dare prova di un’effettiva volontà di rinnovamento che tenga il passo con i grandi eventi che scuotono l’Europa. Ovunque i moderati si sono attrezzati ai tempi che corrono, rinnovando le classi dirigenti, ricostruendo con altri criteri le loro vecchie strutture, aggiornando l’analisi sulle priorità dei loro elettorati, cambiando le parole d’ordine. In Francia, Germania, Olanda, in Spagna e persino in Grecia, le forze popolari e liberali hanno “tenuto” o registrato risultati importanti grazie a netti atti di cambiamento compiuti nell’ultimo triennio. L’unico Paese dove il mondo conservatore ha pensato di poter giocare la partita della continuità è l’Inghilterra, e si è visto come sono finiti i Tories: seppelliti dai loro errori.

Gli italiani, in un anno denso di appuntamenti elettorali, le regionali degli ultimi mesi, ora le europee e il grande risultato che si profila in Piemonte, hanno indicato la direzione con chiarezza: centrodestra al governo. Forza Italia deve essere all’altezza di quella indicazione. Non basta più incalzare Salvini perché “torni a casa”, come se fosse un coniuge capriccioso. Bisogna operare per restituire al nostro partito un ruolo nelle dinamiche nazionali e un’immagine attiva sulla scena politica quotidiana. Forza Italia non può più essere gestita da uno staff. Ha bisogno di una struttura politica in grado di prendere decisioni e assumersene le responsabilità. Deve valorizzare le energie e le competenze che si sono formate in questi anni. Deve uscire dalla pigrizia e dai piccoli calcoli personali che hanno impedito finora di fare punto e a capo. Non è troppo tardi, la fiducia degli elettori ci ha aperto questa possibilità assegnandoci un ruolo determinante in metà del Paese. Questa occasione non va sprecata. Ancora una volta il presidente Berlusconi è stato determinante per la tenuta del partito. Accanto a lui bisogna costruire una squadra alla sua altezza, e all’altezza delle richieste di quella parte di elettorato che chiede alla grande storia di Forza Italia di andare avanti, nella direzione giusta.

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