Che vuole dimostrare un flash mob pro immigrati davanti al degrado dilagante e ai bivacchi dei clandestini?

Milano

Ci mancava il flash mob dell’associazione Libera, ieri, in piazza Scala, per ricordarci che nessuno è straniero, che bisogna accogliere i “fratelli”, che, insomma, la sensibilità si identifica anche con le perenni braccia aperte. E gli slogan, i canti africani, l’aria di festa sono modi per affermare la loro apertuta. Un intermezzo fino alla gigantesca manifestazione del 3 marzo che afferma con forza che la loro presenza è voluta, coccolata. Quasi che a Milano esistesse solo il problema della loro integrazione. Ma il milanese è straniero a casa sua, disorientato, schiavo di un ritmo di degrado che non ha voluto, rifiutato dai loro presidi di spaccio, sopportato se fonte di soldi con borseggi e furti, considerato spesso un ostacolo alla loro libertà. L’invasione della violenza c’è, la risposta con l’aggressione gratuita anche, forme di difesa contro la loro criminalità invece ancora insufficienti.

E la Giunta sogna l’impossibile come la riapertura dei Navigli e non vede i bivacchi, la sporcizia dilagante. Ad esempio dei Giardini Montanelli, in una zona centrale, le cui condizioni sono da tempo intollerabili. Scrive Libero “L’area antistante l’ingresso di via Manin è un inno alla bruttura, i bagni pubblici sono abbandonati e fuori servizio ormai da anni, alcuni vialetti sono luridi. E si potrebbe andare avanti ancora. Alle denunce di «Agiamo», di nostro aggiungiamo l’occupazione dell’ex Magazzino del Verde sui Bastioni di Porta Venezia, sequestrata da 1 «Collettivo Lume». Una banda di ragazzotti che si è autoproclamata un laboratorio culturale dove ritrovarsi (abusivamente) e sviluppare progetti dedicati agli studenti. Gli autonomi del «Lume» sono professionisti nel gioco dell’oca delle occupazioni: anni fa avevano occupato un cinema abbandonato del centro, poi hanno girovagato fino a tomare nei locali sui Bastioni”.

Abusivismo, degrado, bivacchi: il flash mob si è mosso per rilanciare l’illegalità dei clandestini? L’Amministrazione tace.

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