Aumenti ATM, anche in Forza Italia c’è a chi piacciono… e a chi no

Milano

A dirsi soddisfatto dell’aumento tariffario è stato il Sindaco di Sesto San  Giovanni, Roberto Di Stefano (FI), che in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha sposato la linea indicata da Beppe Sala dichiarando, “Prendo atto che il Sindaco Sala ha tenuto conto della nostra protesta e dei nostri suggerimenti”. Secondo Di Stefano infatti, la tariffa unica è “una vittoria per la provincia” e anche se “resta pur sempre un aumento ma va nella direzione di una maggiore equità“.

Di tutt’altro avviso invece Alessandro De Chirico, vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, “Maledetto solleone. Deve proprio aver picchiato forte quest’estate perché di cose bizzarre ne ho sentite tante, ma non avrei mai pensato di leggere che un esponente del centrodestra considerasse una sua vittoria l’aumento delle tariffe ATM per un milione e mezzo di milanesi” ha infatti replicato in modo un po’ caustico. “Mi sembra assurdo che Roberto Di Stefano, il sindaco di Sesto San Giovanni, gioisca al pensiero che i milanesi dovranno sborsare qualche centinaio di euro in più all’anno per muoversi in città“, ha quindi proseguito, precisando “Avere l’impressione di essere stato ascoltato dal sindaco Sala deve averlo un po’ confuso visto che ci è mancato poco che lo ringraziasse per avere fatto l’esatto contrario di quello che chiedeva, alzare le tariffe ai milanesi invece che abbassarle ai sestesi“.

Il forzista si è poi concentrato sulla questione politica “Poi per forza ci accusano di essere contigui al PD, ma in questo caso nemmeno di quello può trattarsi visto che anche parte del PD ha contestato il provvedimento. Come non può essere un avvicinamento alla Lega che a sua volta si oppone all’aumento. Insomma non si capisce dove voglia andare a parare il collega forzista e lo invito a schiarirsi le idee“, concludendo con qualche considerazione dai toni personali, sicuramente dettata dall’amarezza per la situazione in cui versa attualmente il partito azzurro a Milano, sempre più in difficoltà a causa di addii veri e supposti, “Magari chiedendo consiglio alla sua compagna, mia ex collega di partito, ma ancora all’opposizione a Palazzo Marino, che come me è chiamata a tutelare gli interessi dei milanesi e qualche cosa in proposito potrebbe suggerirglielo. A meno che, ovviamente, in famiglia non stiano differenziando le prospettive politiche e mentre lei è col numerino davanti alla porta di via Bellerio lui non stia pensando ad una carriera nel PD“.

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