di Marco Cesareo – Tutto inizia l’11 settembre del 2001 quando il mondo comprende che più nulla sarebbe stato come prima. I telegiornali di ogni nazione annunciano un edizione speciale e mostrano al mondo come il potente occidente perisce sotto gli attacchi terroristici di nazioni che da sempre sono considerate incapaci di sviluppare un governo democratico e basato sulla coesione sociale. Responsabile di questo attacco è ufficialmente un uomo, sino a quel momento quasi sconosciuto per il mondo occidentale, chiamato Osama bin Laden (figlio di un miliardario saudita Mohammed bin Laden), cresciuto, in una famiglia dove la madre è ripudiata e condotta a nuove nozze secondo la tradizione islamica. Egli comunque resta l’erede di un ingente patrimonio e l’artefice dell’attentato che fece cambiare l’organizzazione e la strategia di indagine terroristiche delle autorità internazionali e nazionali. Il grande ferito di questa guerra era non poco di meno che lo Zio Sam e non si poteva pensare che a fronte del dolore inflitto, gli Stati Uniti, non avrebbero reagito in modo tale da dare giustizia e ragione alle sue vittime. Osama bin Laden e l’organizzazione terroristica al-Qa’ida nata in Afghanistan dopo l’invasione sovietica del territorio nel 1979, sono i responsabili che vanno perseguiti e puniti secondo il diritto internazionale. Muhammad Atef un terrorista egiziano nato a Menūfiyya nel 1944 e morto a Kabul nel 2001 è il braccio destro di Osama bin Laden e il capo militare di al-Qa’ida. Questa cede il passo, dopo l’invasione dell’Afghanistan e la lunga lotta perpetuata da tutte le nazioni occidentali ad una nuova organizzazione, più complessa, più capace di autoalimentarsi e di reperire le sue risorse economiche come un qualsiasi Stato occidentale, oggi chiamato Stato islamico che si proclama tale il 29 giugno 2014 e si dichiara erede del Califfato (titolo attribuito al monarca dell’Impero Ottomano tra il 1300 e il 1922). L’Isis inasprisce la lotta in occidente che culmina il 13 novembre 2015 a partire dalle ore 21.00, quando una serie di attacchi terroristici, mettono sotto assedio la città di Parigi per un’intera notte. Il primo attentatore si fa esplodere allo Stade de France e segue poi una serie di spari su Rue Alibert nei pressi di due ristoranti, per culminare nell’irruzione nel teatro Bataclan dove sono prima presi in ostaggio gli spettatori e poi gli stessi sono usati come bersaglio di un fucile d’assolto sovietico (AK-47). Nel teatro SamyAmimour e Foued Mohamed Aggad si fanno infine esplodere mentre il terzo attentatore Omar Ismail Mostefai, viene ucciso con lo scontro a fuoco con gli agenti di polizia. che inizialmente, presi alla sprovvista, riescono comunque ad organizzare una difesa e una tutela della popolazione civile. Le azioni militari intraprese contro i paesi del neo proclamato Stato islamico, nel corso dell’ultimo anno, segnano la geopolitica investigativa e l’organizzazione occidentale, e determinano una progressiva perdita dei territori grazie all’unione delle forze, l’intervento della Russia, la collaborazione della Turchia nonché la coalizione militare guidata dagli Stati Uniti d’America. Ogni nazione a fronte degli attacchi condotti nell’ambito degli Stati occidentali, ha adottato dal 2001 sempre maggiori livelli di sicurezza e formato in modo specialistico il proprio personale. Le forze dell’ordine, preparate per affrontare la criminalità organizzata locale nonché la routine tipica delle metropoli urbane, vengono formate per apprendere usi, costumi e abitudini del nuovo silenzioso nemico. Queste vengono inizialmente affiancati anche dall’Esercito con vari progetti, quasi promozionali per la visione civile, che però forniscono in realtà forze più specializzate nel contesto urbano per affrontare una minaccia silenziosa, fatta di appoggi irregolari, di traffico di droga e traffico di di armi, il tutto per perseguire la finalità terroristica. Di contro, prendono corpo gli uomini senza nome e senza volto, esperti negli usi e nei costumi del nuovo nemico, che nel silenzio della notte diventano angeli che vegliano sulle nostre città, sono loro, insieme agli agenti di polizia, ai carabinieri e all’Esercito a vegliare sul tranquillo sonno di questa nuova realtà.
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