Milano 10 Agosto – Anche gli stranieri con soggiorno limitato devono avere diritto al bonus famiglia. La mazzata per l’Inps è arrivata da sei sentenze di sei diversi tribunali italiani che hanno dato ragione a cittadini immigrati sostenuti spesso dai patronati della Cgil. Come riporta l’Huffington post, a farsi paladina di questa battaglia è stata Morena Piccinini, presidente dell’Istituto nazionale confederale di assistenza, costola del sindacato guidato da Susanna Camusso, convinta che prima di quei giudizi l’istituto di Tito Boeri usasse un’interpretazione “troppo restrittiva delle leggi, che alla fine diventa discriminatoria”.
Finora però l’Inps aveva semplicemente applicato le linee guida imposte dal governo sull’erogazione del bonus da 800 euro. Nelle indicazioni relative alla legge di stabilità del 2014, l’esecutivo negava il bonus alle mamme straniere senza un permesso di soggiorno di lungo periodo. Un documento che non tutte le lavoratrici riescono a ottenere, visto che è necessario essere stati in Italia da almeno cinque anni, con un reddito superiore all’assegno sociale e conoscendo la lingua. (Libero)
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