Milano 4 Gennaio – Sempre la cronaca ci restituisce il clima di violenza e di inciviltà con cui intendono vivere (e non integrarsi) gli extracomunitari a Milano, nonostante le leggi a loro favore, nonostante i privilegi. L’illegalità sembra diventare ogni giorno di più un diritto da far valere, con la consapevolezza che vincerà la loro protervia e quel senso di impunità per cui tutto è dovuto. Un clima creato dal buonismo imperante, ma la violenza non dovrebbe mai trovare giustificazioni: Il fatto è riportato in modo dettagliato da MilanoToday “Da una parte, un’ispettrice Aler e i poliziotti. Dall’altra, una donna egiziana di ventitré anni – arrivata da poco in città grazie al ricongiungimento – e la sua bimba di quasi tre anni. In mezzo, improvvisamente, il marito di lei, Ibrahim M.: un ventisettenne, anche lui egiziano, con qualche precedente. Un mix potenzialmente esplosivo che ha prodotto una lunga discussione, un’aggressione, due feriti e un arresto.
È stata una giornata movimentata, quella di lunedì, al civico 7 di via Abbiati, zona San Siro. Ad accendere la miccia, verso le 14.30, è stato l’intervento dei funzionari Aler, inviati sul posto dall’azienda per sgomberare la famiglia egiziana, che stava occupando abusivamente un alloggio nell’edificio.
Dopo qualche momento di tensione e un acceso diverbio, l’ispettrice è riuscita a convincere la ventitreenne a lasciare l’appartamento insieme alla piccola di casa, che – anche per essere rassicurata – è stata presa in braccio dalla funzionaria.
Proprio in quel momento, però, dalle scale è arrivato il marito della ragazza che, senza pensarci due volte, si è scagliato contro l’ispettrice – spintonata a terra – e si è rifugiato in casa dopo aver preso sua figlia. Non contento, l’uomo ha aggredito anche l’agente di polizia che era già giunto sul posto, cercando di strappargli la pistola dal “cinturone”. Poco dopo, quando nel palazzo è intervenuto anche il secondo poliziotto della Volante, la scena si è ripetuta, con la ventitreenne che ha cercato di rubare l’arma d’ordinanza dell’agente, sferrandogli un morso per convincerlo a lasciare la pistola.
Dopo alcuni, lunghi, minuti di inevitabile tensione, i poliziotti sono riusciti a bloccare i due e a ristabilire l’ordine. Risultato del tentativo di sgombero: l’ispettrice Aler al pronto soccorso del San Carlo con una prognosi di dieci giorni per contusioni multiple, un poliziotto nello stesso ospedale con tre giorni di prognosi per il morso, la giovane madre – che ha anche accusato un malore – denunciata e suo marito arrestato per occupazione abusiva, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Alla fine, anche per evitare di aumentare le tensioni sociali, la Questura ha deciso di lasciare la donna e la bimba nell’appartamento.”
Ma è giusto? Abbiamo paura?
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Olga Molinari
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