Milano 27 Aprile – Questa è una piccola storia che racconta alcune grandi verità. In un condominio apre un nido. Alcuni condomini si ribellano, perché i bambini fanno rumore. Si va al processo ed i condomini vincono. In questa sede è del tutto irrilevante il fondamento legale, o la sua assenza, della causa. È parimenti del tutto irrilevante cosa ne pensiate dei bambini come futuro di questa società. Quello che rileva è ben altro. Il Corriere della Sera, che riporta la storia di via Anfossi, ci regala una perla dell’assessore al tempo libero. Mi rifiuto di usare le maiuscole. Sono tre anni che seguo la politica di questa città. E sono un uomo fortunato. Non avevo mai incrociato la Bisconti prima. Oggi mi devo confrontare con l’esistenza di un assessore al tempo libero. Ovvero l’intervento dello Stato nel penultimo confine della sfera persona che andrebbe conservato libero da ingerenze del Leviatano. L’ultimo è la sfera dell’intimità, ma lì ormai oltre allo Stato non c’è altro. Comunque sorvoliamo. Cosa ha prodotto la mente illuminata di questa illustrissima rappresentante politica? Di seguito la dichiarazione:
“Contro un individualismo eccessivo l’appello è ancora una volta a ritrovare il senso di comunità e umanità che per una città è fondamentale”
Ora, con assoluta calma, analizziamo il problema. Dunque, l’individualismo eccessivo sarebbe la voglia di difendere la propria tranquillità. Bene. Questo ci dice che il senso di comunità deve portare chiunque ad aprire casa propria a qualsiasi iniziativa benefici la comunità- quindi partiamo con gli asili, continuiamo con i canili, finiamo con l’accoglienza dei profughi e poi potremo sentirci altruisti. D’altronde l’altruismo è così magnifico quando include altri che devono sopportare gli altrui desideri. Diventa una fregatura quando sei tu a vivere con cento bambini ed i rispettivi genitori nell’androne due volte al giorno. In ogni caso qui il principio è un altro. A casa mia decido io chi entra. La comunità ha un luogo di ritrovo, che è l’Agorà. L’Agorà non è il mio cortile. E se decido che il mio cortile lo diventi ho il diritto supremo ed irrinunciabile di riprendermelo, se lo voglio. L’alternativa non è il bene della comunità, è il comunismo. Ed il comunismo è la morte della comunità. Quindi quell’asilo se ne deve andare e l’assessore ha perso forse la migliore occasione della sua vita di stare zitta. Non è sua giurisdizione, non è sua competenza, non dovrebbe passarle per la testa di commentare. Lo può fare solo perchè siamo un paese libero. E se siamo un paese libero è solo perchè quelli che volevano tutto per tutti hanno perso. Per mano di quelli che non volevano che nessuno toccasse, senza permesso, la roba loro.

Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,