Milano 2 Febbraio – Repubblica, con infinito stupore, riferisce quando il Viminale ha avuto l’ardire di rispondere al Tribunale Romano che aveva, incautamente, chiesto un’opinione. L’opinione, per la cronaca, serviva a dirimire una causa sull’uso del nome del Poeta Ezra Pound, che la figlia vuole negare al, per ora, omonimo movimento politico. Questo il contesto. Il vero punto, comunque, è un altro. Il vero problema è che in questa terra benedetta che non conosce la giustizia, fa notizia, ripeto FA NOTIZIA, che un movimento pacifico sia, come dire?, composto da persone per bene. E fa notizia, ovviamente, perchè queste persone che aiutano gli ultimi hanno la sventura di essere di destra. Ne hanno due, veramente. Sono di destra e rubano il lavoro agli antagonisti di sinistra. E sono non violenti. O meglio, la quota di violenti tra di loro, si ricorda che il termine viene dal Viminale, e deve pertanto essere preso con beneficio di inventario, è la diretta risposta alle continue, sistematiche ed ingiustificate violenze dell’antifascismo militante. Questo sì, ingiustificabile. Questo sì, incivile. Questo, ancora ed oggi come sempre, stupidamente e costantemente comunista. Mi si consenta, chi scrive non è un grande ammiratore di Casa Pound, dal punto di vista ideologico almeno. Nel mio mondo di liberista impenitente, la loro azione è del tutto legittima, quando non occupano la proprietà altrui, almeno. Ma la sua ideologia, in caso di trionfo, eliminerebbe la mia alla radice. Per cui non me ne vogliamo le ragazze ed i ragazzi di CP, ma senza rancore, è solo questione di agibilità politica. Nella loro ottica, il mio modo di pensare è un tradimento della Patria. Dopotutto difendono l’autarchia, lo Stato Sociale e tutto quello che il mio mondo considera ciarpame socialista e che io vorrei tanto vedere nello specchietto retrovisore della storia. Detto ciò, non mi è affatto difficile pensare che loro siano delle persone civili. Che combattano le loro battaglie nei limiti della legge, come riferisce il Viminale. Che aiutino gli ultimi, che combattano le ingiustizie senza devastare e bruciare. E che si difendano. Che abbiano il loro sistema di sicurezza, il loro servizio d’ordine e una barriera contro la violenza. Illegittima, illegale ed irrimediabilmente rossa. Io credo nel diritto di autodifesa a prescindere dallo Stato. Molti di voi concorderanno con me, immagino. Qual è il punto, quindi?
Il punto sono i commentatori di Repubblica. Internet è la luce che illumina sotto il lavandino e ci consente di vedere i nidi di blatte. Il cuore oscuro, verminoso e strisciante che si forma là dove l’acqua stagna, e la luce non arriva si muovono cose oscure. Tipo l’antifascismo militante. Che è violento, prevaricatore e sopraffattore. Ed invariabilmente supportato da tante, tante persone qualunque. Persone che non si fanno scrupoli a dire che quei ragazzi e quelle ragazze devono essere bastonate, pestate ed anche uccise se necessario, in nome di un’ideologia, l’antifascismo, che ormai esiste solo per quello scopo. Abbattere il non conforme. Decimare il gregge, liberandolo dalle pecore nere. E tenere pulito il prato. Questa gente, di fondo, dei poveri che Casa Pound aiuta se ne frega. Possono morire tutti. L’importante è che chi ha l’ardire di non conformarsi sparisca. Fisicamente, si intende. Non ci si accontenta dell’inagibilità politica. Questi, oltre che nemici sono pure concorrenti. E la sinistra odia i concorrenti, gli ricordano troppo il libero mercato. E la libertà.
Ecco perché è importante dirlo, diffonderlo ed urlarlo. Casa Pound sono bravi ragazzi. Magari con idee assurde, ma bravi ragazzi. E difenderli, difendere i loro spazi di aggregazione, proteggere le loro militanti ed i loro militanti non è un dovere civico. È un favore che facciamo a noi stessi ed alla nostra libertà. Un dovere nei confronti dei nostri figli, delle generazioni a cui tramanderemo questa terra. Perchè ad ereditarla non siano i seminatori di odio ed i propagandisti del terrore. Oggi come ieri, rosso come il sangue e la vergogna di chi attacca il benefattore solo perchè ha avuto l’ardire di invadere il proprio territorio. O quello che sarebbe dovuto essere il loro territorio. Se non vi avessero rinunciato per fumare marijuana nei centri sociali, fregandosene dei poveri.
Laureato in legge col massimo dei voti, ha iniziato due anni fa la carriera di startupper, con la casa editrice digitale Leo Libri. Attualmente è Presidente di Leotech srls, che ha contribuito a fondare. Si occupa di internazionalizzazione di imprese, marketing e comunicazione,