Il Famedio del Monumentale accoglie 29 nuovi cittadini illustri

Milano

Milano 3 Novembre – Nel giorno dei Defunti nuovi nomi scritti al Famedio, il tempio civile del Cimitero Monumentale di Milano. La Commissione consultiva del Comune per le onoranze al Famedio ha deciso all’unanimità i nomi delle 29 grandi personalità che oggi sono stati scritti nel Pantheon di Milano. La novità di quest’anno è l’approvazione di due elenchi di nomi: uno ‘tradizionale’ con 15 cittadini illustri, e uno, esclusivamente per quest’anno, con 14 nomi di sole donne, suggerito dalla giunta e proposto dall’assessore ai Servizi civici Franco D’Alfonso, frutto di un lavoro di ricerca storica e di recupero della memoria e di valorizzazione delle figure femminili che hanno, nel passato, contribuito alla grandezza della città: dalle prime iscrizioni fino al dopoguerra, infatti, le donne che risultavano iscritte nel Famedio erano una esigua minoranza.

Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha sottolineato che ciò che unisce queste persone è la “grandezza d’animo e di pensiero, lo spirito di voler andate oltre i propri interessi. Una generosità civile che, attraverso il Famedio, consegniamo alle nuove generazioni”. “La Milano di Expo – ha proseguito il sindaco – non nasce dal nulla, ma da una tradizione di milanesi che dal Medioevo, al Rinascimento, al Risorgimento, alla Resistenza hanno interpretato la vita come un dono per gli altri”. Grazie al loro esempio, ha concluso, “possiamo guardare con fiducia al futuro. Milano ha ripreso slancio, ora bisogna andare avanti”. Alla cerimonia il vice sindaco di Milano, Francesca Balzani, ha voluto ringraziare il sindaco per “aver dato spazio e valore alle donne”.

L’ELENCO DEI NOMI – L’elenco ‘tradizionale’ di 15 cittadini illustri e benemeriti comprende Franco Bomprezzi (Presidente di Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità), Gianni Bonadonna (medico), Corrado Bonfantini (partigiano), don Raffaello Ciccone (presidente delle Acli milanesi), Mario De Biasi (fotogiornalista), Silvia Dell’Orso (giornalista, storica dell’arte), Elio Fiorucci (stilista), Elena Fischli Dreher (prima donna in Italia ad aver ricoperto un incarico pubblico dopo la Liberazione, come assessore all’Assistenza a Milano), Fiorella Ghilardotti (prima donna Presidente di Regione Lombardia), Alberto Ghinzani (artista, scultore, direttore della Permanente di Milano), Paolo Giuggioli (Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano), Erasmo Peracchi (Presidente della Provincia di Milano), Leopoldo Pirelli (imprenditore), Luca Ronconi (regista), Franco Servello (politico). Nell’elenco «speciale» di 14 donne, frutto di una ricerca storica sulle grandi figure femminili di Milano, figurano Angelica Balabanoff (politica), Ersilia Bronzini Majno (fondatrice dell’Asilo Mariuccia), Maria Grazia Cutuli (giornalista), Rosa Genoni (stilista e giornalista), Elvira Leonardi Bouyeure «Biki» (stilista), Clara Maffei (politica), Bianca Milesi (politica, scrittrice, pittrice), Maria Montessori (pedagogista, filosofa, medico e scienziata), Anna Maria Mozzoni (giornalista), Antonia Pozzi (scrittrice, poetessa), Alessandrina Ravizza (scrittrice), Maria Maddalena Rossi (politica), Costanza Trotti Arconati (patriota), Matilde Viscontini Dembowsky (patriota).

POLEMICHE PER FRANCO SERVELLO –  Tra i nomi illustri è presente anche quello di Franco Servello che nel 1958 fu eletto parlamentare nelle fila del Movimento Sociale. Una decisione, presa all’unanimita’ della commissione del Consiglio Comunale di Milano, che ha portato l’Anpi e l’Aned, associazioni di partigiani, ha disertare oggi la cerimonia di commemorazione. Il sindaco della città, Giuliano Pisapia, si è limitato a dire che “avevamo valori diversi, esperienze diverse, tutti lo sanno e non c’e’ bisogno di dirlo”. Basilio Rizzo, presidente del Consiglio Comunale, ha voluto sottolineare: “dispiace per l’assenza dell’Anpi e dell’Aned. In ogni caso nessuna revisionismo e’ possibile tra chi e’ stato dalla parte giusta, quelli che hanno partecipato alla lotta per la liberazione, e quelli che sono stati dalla parte sbagliata, quella della dittatura”. Il deputato di Fratelli d’Italia, Ignazio la Russa, presente alla cerimonia di questa mattina, ha sottolineato che “noi alle polemiche sulla memoria dei defunti non partecipiamo e neanche rispondiamo. Servello se e’ qui un motivo ci sara’ e il motivo e’ che era una persona onesta che con coerenza ha difeso Milano e l’Italia in tutti gli anni del suo impegno politico”. (Il Giorno)

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