Ornella Vanoni: una donna libera, lontana da ogni forma di snobismo milanese doc, ha incarnato l’eleganza, l’ironia, un certo senso pratico e modi sbrigativi che sembravano bruschi, ma non lo erano. Una milanesità autentica che lei ha sempre rivendicato con fierezza. Non solo nei salotti bene, ma anche nelle osterie, nel carcere di San Vittore dove si è esibita, nei teatri della città, allo storico Blue Note e all’università Statale, che le ha conferito la laurea Honoris causa.
Ricordo quando debuttò al Piccolo con le le storie della mala milanese sotto la guida artistica di Giorgio Strehler, suo primo amore e suo maestro. Già si imponeva in scena con padronanza e una presenza incisiva. E quel “Ma mi” diventa il marchio inimitabile di una voce irripetibile.
Milano ti ringrazia, Ornella per le tue canzoni immortali, la fedeltà e l’orgoglio per questa città che ti ha voluto e ti vorrà bene
La camera ardente per Ornella Vanoni, morta all’età di 91 anni, sarà allestita al Piccolo Teatro di Milano. Lo ha reso noto sulle sue pagine social l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Tommaso Sacchi. “La camera ardente di Ornella Vanoni sarà allestita al Piccolo Teatro Grassi, in via Rovello domenica, dalle 10:00 alle 14:00 e lunedì, dalle 10:00 alle ore 13:00” e i funerali si svolgeranno lunedì pomeriggio nella Chiesa di San Marco.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo “cordoglio per la scomparsa di Ornella Vanoni, intellettuale, artista colta e versatile, interprete raffinata di canzoni che hanno lasciato un segno profondo nella storia della musica leggera non solo italiana”.


Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano