“Milano ha un serio problema legato alla mobilità, anche se non è l’unico ovviamente: si tratta della demagogica quanto frettolosa scelta di disseminare piste ciclabili e percorsi pedonali un po’ dove capita, soprattutto in questo ultimo anno così particolare dettato dalle incognite su vari fronti che la pandemia ci ha posto davanti”. Lo dichiara Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu. Una riflessione che boccia una viabilità imposta, senza buon senso, che mette paura a chiunque con qualsiasi mezzo si sposti. Anche ai ciclisti.
“I ciclisti, nota Il Giornale, riassumono il loro sentimento così:…il rischio di rimetterci le penne è alto. «In alcuni punti sei costretto a gettarti nel traffico», spiega uno di loro. Per non dire dei pericoli che si corrono quando le auto per parcheggiare devono attraversare di netto la pista. O il fatto di trovarsi bus e i camion del carico scarico in mezzo al percorso. «Consegnare ai negozi è diventato un dramma», racconta un fattorino. Gli fa eco un collega: «Quando apro il portellone temo di abbattere un ciclista».
E la fotografia della situazione data dai tassisti, è impietosa “Una città con una forte attenzione alla mobilità sempre più green e all’uso di mezzi alternativi a quelli inquinanti è il sogno di tutti noi e credo di tanti altri che per lavoro l’auto (anche se ibrida o elettrica) per forza di cose la devono usare. Nessuno e dico nessuno credo sia contro a che circolino più biciclette o mezzi dal basso impatto ambientale. Altra cosa però è prendere atto che a Milano regni sostanzialmente il caos. Perché basterebbe ascoltare proprio i ciclisti o chi usufruisce delle ciclabili ad esempio in Corso Buenos Aires o quelle dislocate in altre arterie principali della città per capire che così dove e come sono state collocate oltre che in alcuni casi inutilizzate sono altamente pericolose. Senza poi contare i danni di riflesso che sono stati causati a commercianti, lavoratori e cittadini privati di parcheggi o dell’accesso anche per il solo carico e scarico nei pressi delle loro abitazioni o attività. Se si continuerà a fare la rivoluzione green a colpi di vernice sull’asfalto è chiaro che poi si porrà un grande problema legato al traffico il prossimo autunno quando, incrociando le dita, dovrebbe ripartire tutta la macchina del turismo e degli eventi business. O si prende atto di questo e si interviene o le ciclabili in questa città rimarranno solo delle passerelle funzionali forse a chi le inaugura e un po’ meno per il resto della città”, conclude Boccalini.