Il Diavolo reagisce. Segnali di ripresa.

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Milan-Sampdoria 3-2

Gattuso ha chiesto 23 cani rabbiosi, ha cambiato modulo schierando le due punte e ha mandato in campo dall’inizio Cutrone con la sua grinta trascinante. Il ragazzo ci ha messo la solita smania, segnando, servendo un assist a Higuain e, appunto, trascinando i compagni.
In pratica Gattuso ha portato i bulloni e Cutrone le chiavi inglesi, tutto il Milan insieme, a ulteriore dimostrazione che la squadra è col mister, ha provveduto ad avvitare i dadi e la panchina di Gattuso ora sembra meno traballante. Almeno per qualche giorno.

Oltre che per la vittoria, la reazione del Milan alle ultime due brutte sconfitte si è notata per la tenacia e la grinta che finalmente è stata messa in campo. Un’ottima Samp si era portata in vantaggio con due azioni da manuale dopo il gol di Cutrone, perché non bisogna dimenticarlo, in campo ci sono anche gli avversari e a volte sono semplicemente bravi come la squadra di Giampaolo. Il Milan però, a differenza di altre gare, aveva già deciso che non avrebbe rinunciato a battagliare e a voler vincere questa partita, quindi si è rimboccato le maniche e ha lavorato per i 3 punti, conquistandoli meritatamente.
Essere riusciti a ribaltare il risultato contro la Samp, in una situazione psicologica difficile, è un ottimo segnale di ripresa, specialmente perché i blucerchiati avevano subito appena 4 gol in campionato e a San Siro il Milan è riuscito a fargliene 3.
Non per questo però c’è da esaltarsi, mercoledì arriverà a Milano il Genoa per il recupero della prima giornata e sarà una partita forse più complicata dal punto di vista fisico ed emotivo.
La strada è ancora lunga quanto lo è la stagione, il Diavolo deve scendere da questa giostra che fa su e giù per trovare la giusta stabilità, l’altalena di prestazioni e risultati porta pericolosi scompensi psicologici a Milanello e altrettanto pericolosi scompensi cardiaci ai tifosi. Il Milan infatti è chiamato a dare continuità, o meglio, continuità ai 3 punti, perché come per una cura antibiotica, il malanno non è sconfitto finché il percorso terapeutico non è terminato e il percorso terapeutico del Milan si chiama vittoria.

Analisi tattica.

Milan 4-4-2. Sampdoria 4-3-1-2.
Il modulo con le due punte porta il Milan a sviluppare maggiormente sulle catene laterali che funzionano bene, corretti i tempi di gioco tra terzini ed esterni con l’appoggio sempre disponibile al centro verso gli interni. Le due punte si alternano nei movimenti e incrociano quando attaccano l’area. Meno fraseggi, meno palleggio rispetto al 4-3-3 ma più presenza in area avversaria. I cambi di gioco restano ed è una costante il lancio di Rodriguez per Suso che allarga le maglie blucerchiate. Il pressing è più alto del solito, funziona appena alzato il ritmo e quando viene saltato, i quarti di centrocampo si trasformano in mezzali con l’abbassamento di Biglia ad occupare lo spazio tra le linee.
La Samp mostra un ottimo giropalla nel primo tempo, pescando sempre l’uomo che si smarca, Quagliarella è chiamato al movimento contrario per far uscire in marcatura uno dei due centrali rossoneri creando lo spazio per l’inserimento dei compagni. Poco lavoro sulle corsie laterali e più imbucate centrali con Saponara in campo. Il pressing c’è ma non sempre riesce in maniera organizzata.

Bollettino medico.

Si gioisce per il sempre più vicino rientro di Andrea Conti che settimana prossima dovrebbe giocare con la primavera per testare il recupero dal lungo infortunio. C’è rammarico invece per Caldara, il problema al polpaccio accusato in settimana è più grave del previsto, si parla di una lesione importante al gemello mediale che lo terrà fuori per circa due mesi.
Da valutare le condizioni di Bonaventura, alle prese con un’infiammazione al ginocchio mai davvero guarita da inizio stagione e di Calabria, uscito contro la Samp per una distorsione alla caviglia. Kessie ha stretto i denti con la Samp e sembra recuperato dai fastidi, così come Calhanoglu che aveva rimediato un pestone nel derby e aveva dolore alle dita di un piede.

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Andrea Mutti

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