Legittima difesa: quali i limiti della legge?

Attualità

Milano 13 Febbraio – Quali sono i limiti della legittima difesa? Le normative in materia vanno mutate? Lo abbiamo chiesto a uno studioso della materia, il penalista milanese Alessandro Continiello, autore del recente. Processo alla legittima difesa – Profili criminologici e vittimologici.

1 Come si definisce la legittima difesa?

L’articolo 52 del codice penale, riformato nel 2006, contempla l’unico caso di autotutela previsto dal nostro ordinamento: quello in cui è consentito al cittadino di rispondere alla forza con la forza, quando non può essere garantito immediato l’intervento ello Stato o delle forze dell’ordine.

2 Quali sono i limiti della legittima difesa?

L’articolo 55 del codice penale parla di eccesso colposo di legittima difesa perché da noi vige il principio di proporzione tra offesa e difesa. Ed è questo il nodo più delicato. La riforma proposta da alcune forze politiche riguarda proprio questo aspetto, che attualmente viene demandato alla valutazione autonoma del magistrato, generando forte difformità di situazioni. In pratica si vogliono estendere i limiti in cui è presente comunque una difesa legittima in caso di aggressione: con la riforma, se uno ti entra in casa è sufficiente per sparare. Oggi non è così.

3 Quando si può incorrere nell’omicidio volontario?

Se insegui il rapinatore e gli spari alla schiena è omicidio volontario, anche se ti ha già rubato in casa e ha picchiato tua moglie.

4 All’estero come ci si regola invece?

In altri ordinamenti, come quello svizzero, tedesco e francese viene tenuto in considerazione il panico generato dall’aggressione e quindi viene escluso l’eccesso colposo di legittima difesa. In pratica è difficile che venga contestato l’omicidio colposo e l’omicidio volontario.

5 E a proposito dell’onere della prova?

In teoria compete al pm, ma nella legittima difesa italiana c’è una inversione dell’onere della prova. E chi si è legittimamente difeso deve dimostrare di esser stato aggredito. Anche su questo una riflessione è opportuna.

Ferruccio Pinotti (Corriere)

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