Madre e sorellina uccise a Parma: il figlio, catturato a Milano, ha confessato

Cronaca

Milano 13 Luglio – Solomon Nyantakyi, 21 anni, ha confessato di avere ucciso la madre e la sorellina a Parma martedì.

Il ragazzo, ricercato, era stato fermato nelle ultime ore alla stazione di Milano dalla polizia. Il pm sta predisponendo il decreto di fermo nei suoi confronti.

Il giovane è stato individuato grazie alle immagini del sistema di videosorveglianza della stazione di Parma. La Polfer lo ha riconosciuto nei filmati mentre saliva sul treno per Milano e ha immediatamente trasmesso il fotogramma ai colleghi delle altre stazioni interessate dal tragitto del treno.

Nfum Patience, 45 anni e la piccola Magdalene Nyantakyi di 11, origini ghanesi ma da anni residenti in Italia, sono state trovate uccise verso le 21 nel loro appartamento in via San Leonardo, nei pressi della stazione ferroviaria.

Sono state uccise con molte coltellate, o forse con un altro oggetto contundente, tanto che la scena del delitto è apparsa raccapricciante: macchie di sangue ovunque, già nel corridoio e nell’ingresso, sui muri, ed è stato molto difficile accedere alle altre stanze senza correre rischi di inquinare lo scenario
Ad accorgersi del duplice omicidio è stato un terzo figlio della donna, Raymond Nyantakyi, 25 anni, quando è tornato a casa dopo la giornata di lavoro.

Da subito è iniziata la ricerca del secondogenito, irreperibile: il suo telefonino è risultato irraggiungibile dal momento del delitto.
Il giovane ha un recente trascorso da calciatore: ha esordito nelle giovanili del Parma Fc ed era stato chiamato anche in prima squadra. Poi diversi cambi di casacca, fino all’Imolese, dove la sua promettente carriera si è interrotta si dice nell’ambiente anche per ragioni di carattere e comportamentali.

Il padre sta rientrando dall’Inghilterra dove si trova per lavoro.

I commenti degli ex allenatori – “Ricordo Solomon, si allenava con noi del Parma e lo portai in panchina più di una volta. Non è facile inquadrare il carattere di un giovane calciatore in una squadra di A, ma ricordo che era un ragazzo tranquillo, anzi direi taciturno. E se davvero è stato lui, è difficile capire cosa possa essere passato per la sua testa: come si può arrivare a un gesto simile, cosa ti passa per la testa” dice Roberto Donadoni, attuale allenatore del Bologna che portò in prima squadra al Parma Solomon.

“Veniva dalle giovanili del Parma – dice all’Ansa parlando delle cinque panchine del ragazzo in A nel 2014 – era un centrocampista, poi quando la società è fallita non so che percorsi abbia preso. La prima domanda che mi viene è: perché? In condizioni mentali normali un gesto del genere è inconcepibile,alla base ci può essere solo un raptus di follia”.

“Sono senza parole: Solomon era un ragazzo pacifico e molto taciturno, non avrebbe mai fatto male a una mosca. Ma ha sofferto di depressione” racconta Cristiano Lucarelli, ex attaccante del Livorno e della nazionale, che lo allenò nelle giovanili del Parma Fc. “In un anno, lo sentii parlare due volte. Sapevo dei suoi problemi, e l’ho chiamato in Lega Pro al Cuiopelli un anno fa. Ma dopo quindici giorni di ritiro è voluto andare via, gli mancava la famiglia. E ora sono sconvolto”. (Repubblica)

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