I racconti di Capitan U 1947: 1966. … I “Capelloni” giungono per primi nella Firenze allagata e diventano … gli Angeli del Fango

I racconti di Capitan U 1947 Società Video

… fatti principali del 1966 …

1° GENNAIO – Inizia con Paolo VI in occasione del suo discorso di apertura dell’anno, il quale ricorda il conflitto che potrebbe devastare il Vietnam e si rivolge direttamente, anche per iscritto, a MAO TSE TUNG, al nordvietnamita HO CHI MIN, al sudvietnamita VAN THIEU, al presidente del Soviet Supremo dell’Urss PODGORNI e al presidente degli Stati Uniti JOHNSON. Le sue parole rimbombano nel mondo … “Adoperatevi in questa crisi dolorosa per favorire una giusta soluzione che salvaguardi l’indipendenza del Paese“. Nessuno risponderà.

5 GIUGNO – L’America necessita di più uomini per la guerra in Vietnam, per cui  richiede la “coscrizione negli States”, ovvero alla chiamata obbligatoria al servizio militare dei cittadini. La selezione avviene in un modo molto discriminatorio e impopolare, scegliendo prevalentemente gli universitari americani meno bravi negli studi per  “salvaguardare il capitale umano migliore della nazione”.

 

18 LUGLIO  Il messaggio “Pace per il Vietnam”, si propaga nel mondo. Provenienti da molte parti d’Italia e dall’estero, a Torino si radunano i “capelloni” (così spregevolmente soprannominati per la lunghezza dei capelli) provenienti da tutta Italia e anche dall’estero per una grande manifestazione a favore  della pace. La polizia dà l’ordine di disperdersi, ma i capelloni danno vita forse al primo imponente e pacifico sit-in sdraiandosi per terra e 67 di loro saranno arrestati. Mi sembra ieri, era un lunedì e c’ero anch’io ma, per fortuna, non fra gli arrestati in quanto partecipavo come cittadino impegnato, non aggregato ad alcun partito.

5 OTTOBRE – “In Italia, a Livorno, dove nel 1921 era nato il PCI, un gruppo di dissidenti comunisti, affascinati dagli eventi rivoluzionari cinesi sotto la guida di Mao Tse tung, fondano un Partito marxista leninista di ispirazione maoista: “la dittatura del proletariato attraverso la dottrina rivoluzionaria di Mao“. Il “cinesismo” maoista sta facendo proseliti in Italia. Queste “guardie rosse” in formato tricolore entrano subito in azione infiltrandosi a Genova nel grande sciopero per la crisi della Fincantieri. Scontri con le forze dell’ordine, numerosi feriti e numerosi arresti e condanne per molti filocinesi.” (*)

4 NOVEMBRE  Diluvia su tutta l’Italia settentrionale e buona parte di quella centrale, molti fiumi straripano. Firenze viene sommersa da tre metri d’acqua dell’Arno con ingenti danni al patrimonio artistico. Un centinaio di vittime, migliaia di sfollati e centinaia di miliardi di danni. In soccorso arrivano per primi i tanto sbeffeggiati “Capelloni”, che si trasformano in meravigliosi “Angeli del Fango”. Erano mal sopportati perché creavano scompiglio e fastidio sfilando in corteo e riempiendo le strade e le piazze. Non lo facevano per contestare un governo in carica per futili motivi, ma per ribellarsi ad una guerra sanguinosa come quella del Vietnam. Nessuno li pilotava,  si muovevano da soli, in sincronia, in migliaia e migliaia per proteggere il proprio futuro, come da soli si erano mossi per “invadere Firenze” e sfilare senza slogan o striscioni, ma con solo con una pala in mano e tanta voglia di spalare fango e ripulire la città.

(*) “cinesismo” che oggi cambia nel nome e nazione ma, per coloro che intendono, non nella sostanza.

… il mio racconto di oggi 

Tratto da “Voci e Complessi Musicali”- Istituto Geografico De Agostini N°5 del 9/1967

Il 1966 è anche l’anno della mia consacrazione al Nebbia Club di via Canonica a Milano. L’anno prima il Corriere della Sera mi aveva dedicato un grande articolo, quasi una pagina intera, che aveva attratto l’attenzione di un grande produttore, il più importante di allora, Nanni Ricordi, che nella sua scuderia aveva personaggi illustri quali Dario Fo, Franca Rame e Luigi Tenco. Mi propose di diventare il mio produttore artistico e mi fece mettere sotto contratto discografico dalla Jolly Saar. Incisi i miei primi singoli, “Guarda il Mondo e La vita del Bar”,  e, sull’onda dell’entusiasmo, scrissi il brano che l’anno dopo mi avrebbe confermato fra i cantautori italiani quale stella nascente a livello nazionale e internazionale.

Parlo di “Chitarre Contro la Guerra” , canzone che mi permetterà di partecipare al Festival delle Rose del 1966, importante allora quasi come il Festival di Sanremo, dal Salone delle Feste dell’Hotel Hilton di Roma, e di esibirmi davanti alle telecamere della Rai. Vinco il Premio della Critica Europea. 

Nella foto è immortalato il  momento della mia premiazione quale autore con accanto Carmen Villani e Valter Chiari che mi accompagna con la chitarra), premio che mi consente di farmi conoscere   e affermare anche al di fuori dei confini italici e di dare il via ad una carriera importante, anche se tra alti e bassi, molte rinunce e tanti sacrifici.

“Chitarre contro la Guerra” mi consentirà anche di conquistare hit e soddisfazioni impagabili. In questa canzone, con l’approvazione di Enrico Vaime che ne ha seguito la nascita e  quella di Gian Maria Volontè e della sua compagna Carla Gravina che, come clienti abituali e miei fans convinti, hanno usufruito di un ascolto in anteprima, unisco la voce e il suono della mia chitarra a quelle dei cantautori d’oltre oceano che protestano contro la guerra, consapevole, però, che una chitarra da sola non potrà mai coprire il tuono dei cannoni. Ma ognuno nella vita ha dei doveri imprescindibili, “dall’ operaio in officina al muratore nel cantiere”, da qualsiasi essere vivente a noi cantautori sulle piazze, per cui è vitale che ognuno si integri unendosi in un messaggio unisono, un urlo universale che indichi un cambio di rotta radicale e trasmetta al mondo “il pensiero della pace e di una vita che serva a qualche cosa”, quindi una vita attiva in positivo e non passivamente subita in negativo!

Il 1966 mi coinvolge come spettatore anche dell’ anno in cui l’Italia è stravolta da catastrofi ambientali terrificanti, tipo l’alluvione di Firenze. Il cambiamento climatico inizia il suo ciclico percorso naturale a ritroso senza che nessuno si sogni, per interessi propri ideologici o finanziari, di imputarne le cause esclusivamente all’uomo. I torrenti esondano e riversano fango e tronchi nel mare, mentre i contadini abbandonano disperati i loro campi martoriati. Al momento di fare la conta e leccarsi le ferite, molti lavori vengono annunciati con i vari soldi messi a disposizione dal Governo di allora, ma in non tutte le Regioni, “come ancora accade”, saranno spesi nel modo opinato.

… breve resoconto situazione attuale, primi giorni di ottobre 2025 …

1) Città e campagne continuano ad essere allagate e i lavori, sempre … a posteriori.

2) Il Papa e il nostro Presidente si sono appellati alla Flotilla ma sono stati ignorati.

3) I “Capelloni, Angeli del Fango”, da silenziosi e pacifici contestatori a favore di politiche di pace, nel loro inneggiare alla pace oggi “si sono trasformati in demoni del dissenso”, con sit-in fra i binari delle stazioni, occupazioni violente delle università, scontri contro poliziotti spesso subenti e azioni  spaccatutto, con la benedizione di “sindacati ferma tutto”, tipo l’odierno 3 ottobre …

… ed io  …

… osservo impotente un’Europa in ostaggio, e l’Italia in modo particolare, di azioni violente e prevaricatrici, una guerra allo Stato e a gran parte dei suoi cittadini, una guerra con armi difensive inefficaci e una carente legislazione protettiva. Un’azione metodica e programmata, con grandi quantità di denaro a disposizione, che nega la realtà per imporre il proprio “verbo” e i propri interessi …

… ed io? …

… io ho sempre rifiutato accordi con comunisti e democristiani di allora o altri partiti a seguire! Mi  sono imposto di appoggiare o criticare con rispetto ogni governo democraticamente eletto, sia di centro sinistra sia di centro destra. Mi sono esposto, come desiderio e scelta, a favore di una pace duratura e di una vita serena e costruttiva, avendo messo in conto il dover accettare, da coloro a cui davo fastidio, soprusi volgari e ingiusti che avrebbero ostacolato il mio lavoro artistico, e che, perpetratisi nel tempo, mi hanno indotto a interrompere la mia carriera artistica ufficiale a fine estate del 1991.

… Ammetto, ora, di essere esausto, allo stremo, con le armi delle mie parole e note desolatamente spuntate nella loro efficacia … per cui …

… che Dio mi aiuti …  che Dio ci aiuti! …

Capitan U 1947

(alias Umberto Napolitano)

7 thoughts on “I racconti di Capitan U 1947: 1966. … I “Capelloni” giungono per primi nella Firenze allagata e diventano … gli Angeli del Fango

  1. Come sempre scrivi sempre dei ricordi lontani ma ancora molto fresco nella memoria di noi ex giovani…❤️

  2. Ricordi più o meno belli che hanno segnato l’Italia e il resto del mondo. Anche se molto lontani li descrivi con accuratezza e precisione come se fossero accaduti di recente.
    Il brano sempre attuale ancora oggi e sempre un piacere ascoltarlo.

  3. Ricordi descritti con precisione da un giovanissimo Umberto ambizioso e con le idee chiare….e moltissimi giovani di quel periodo la pensavano come te carissimo amico….spero che i giovani di oggi ne prendano esempio …..

  4. Ciao Capitan U, mi piace questo ripasso storico che riesci in qualche modo a comparare con quanto stiamo vivendo in questo travagliato periodo… Chitarre contro la guerra, ad esempio, era attuale allora come lo è oggi, ma non sspevo che l’avesse incisa anche Carmen Villani … straordinario brano 👏👏

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