Milano assiste ancora una volta all’ennesimo atto di spregio della legalità da parte della rete “Ci Siamo”. Dopo lo sgombero dell’ex centro vaccinale di viale Brenta, liberato mercoledì dalla polizia, la risposta non si è fatta attendere ed è arrivata con l’occupazione notturna di un nuovo immobile. Sembra che per questo gruppo le regole non valgano, e la proprietà privata sia solo un dettaglio trascurabile.
In un gesto che rasenta la beffa, dopo un’assemblea e un “corteo spontaneo” (spontaneo come un’orchestra diretta), la rete ha preso possesso di una scuola elementare abbandonata in via Vallarsa 19. Un immobile, ci tengono a precisare, in “condizioni precarie”. Quasi a voler suggerire che l’illegalità sia giustificata dal degrado. Peccato che l’abbandono di un edificio non conferisca il diritto di occuparlo abusivamente. E non è meno grave occupare una struttura fatiscente, anzi, potrebbe persino mettere a rischio l’incolumità degli stessi occupanti.
La rete “Ci Siamo” si presenta come paladina delle emergenze abitative, ma la soluzione non può e non deve essere la violazione sistematica della legge. Esistono percorsi legali per affrontare queste problematiche, e l’occupazione abusiva non fa altro che minare il rispetto delle istituzioni e dei cittadini che, quotidianamente, cercano soluzioni entro i confini della legalità.
Ieri mattina, per suggellare il nuovo blitz, gli occupanti e i loro solidali si sono dati appuntamento all’alba per una “colazione resistente”. Una resistenza a cosa, esattamente? Forse al rispetto delle norme? O al concetto che i diritti si ottengono attraverso le vie legali e non con l’illegalità? Milano merita risposte concrete alle emergenze sociali, ma non a discapito della legalità e della sicurezza.