serie A 2024-25

Il commento di Luciano: 5a giornata di serie A

Sport
Buona settimana ai lettori, il calcio della domenica ha proposto 4 partite, tra cui un big match e tutti sanno qual’ è. Iniziamo a vedere cosa è successo nella prima partita delle 12,30, Fiorentina e Lazio si sono sfidate al Franchi e…
Fiorentina-Lazio 2-1
La Fiorentina centra la prima vittoria stagionale, soffrendo soprattutto nel primo tempo, ma resta aggrappata con la testa e con il cuore alla partita riuscendo a ribaltare la Lazio nella ripresa. Decisivo Gudmundsson, subentrato nella ripresa e subito a segno con una doppietta su calcio di rigore (falli ingenui di Guendouzi Nuno Tavares), che permette ai ragazzi di Palladino di centrare i primi tre punti del suo campionato. Per la Lazio diversi rimpianti, soprattutto per il primo gol in Serie A di Mario Gila a ridosso del termine dei primi 45 minuti. A fare la differenza la maggior freschezza ed energia dei toscani, che a differenza dei biancocelesti hanno trovato tante soluzioni e soprattutto freschezza con i cambi. Un punto di partenza per la viola, che ora può davvero iniziare a correre.
Monza-Bologna 1-2
Il Bologna di Italiano si sblocca e trova la via dei tre punti all’U-Power Stadium brianzolo, grazie ad una perla di Castro all’80’. L’argentino, al secondo gol consecutivo dopo quello di Como, risolve una sfida che si stava spegnendo nella ripresa, dopo che le reti di Urbanski e Djuric avevano reso vivaci i primi 45′. Castro rimane in campo tutta la partita, nonostante il turnover di Italiano post Shaktar, ed estrae dal cilindro una prodezza, che probabilmente risolve una volta per tutte il dilemma del centravanti. Anche perché Dallinga resta in panchina per tutti i 90′. Per il Monza è un’altra beffa dopo quelle con Fiorentina e Inter. Brianzoli ancora a secco e in zona retrocessione, ora ci sono Napoli e Roma, e si mette (teoricamente) molto male.
Roma- Udinese 2-0
Settimana turbolenta quanto mai per i giallorossi dell’ormai ex De Rossi, allenatore silurato a ciel sereno che scatena l’ira dei tifosi contro la sciagurata (a parere abbastanza diffuso) decisione di una dirigenza che ha messo in campo molto più cinismo che dedizione alla causa. Ulteriore sussulto c’è stato a causa delle dimissioni dell’Amministratore Delegato Lina Souloukou, presa di mira da sostenitori infuriati e minacciata sui social. A guidare la squadra dopo il ribaltone è stato incaricato Juric, tecnico con buone credenziali ma da verificare se adatto a condurre in porto una squadra comprensibilmente perplessa e magari distratta, dopo tanto polverone. Invece il campo dà una risposta che nemmeno la tifoseria sperava, e la squadra dei Dybala, dei Pellegrini e El Shaarawy si scuote e mette a segno una doppietta tra il primo tempo e inizio ripresa.
Inter-Milano 1-2, gol vincente di Gabbia
 
Inter-Milan 1-2
Primo derby di stagione sotto la Madonnina, con umori parecchio diversi tra le squadre e le rispettive tifoserie. L’Inter, reduce da un tonificante confronto col Manchester City (squadra che non ha bisogno di presentazioni) e in condizioni di classifica e forma decisamente più tranquille di quelle avversarie, cerca di allungare la serie di vittorie consecutive, già arrivate ad eguagliare il record di 6. Riuscirci, significherebbe prendere due piccioni con una fava, ovvero stabilire un nuovo record e contemporaneamente aumentare la distanza tra sé e i rossoneri, oltre a staccare la Juventus bloccata nuovamente sullo 0-0 dal Napoli.
Per il Milan, ma per Fonseca in particolare, si trattava di ultima spiaggia per riprendere una stagione iniziata in sordina, e proseguita non proprio meglio. E se è il campo a dire l’ultima parola, è stata pronunciata quella che salva la panchina di Fonseca e risolleva gli umori dello spogliatoio rossonero: una vittoria sofferta, sul filo di lana, meritata nel complesso per la maggior voglia di rialzarsi, al cospetto di un avversario dato ancora una volta per favorito ma che non ha messo in campo la cattiveria necessaria per strappare la vittoria n. 7 di fila. Poi la legge dei grandi numeri alla fine irrompe, senza guardare in faccia nessuno, e spezza ogni incantesimo. Ma sarebbe sbagliatissimo dare l’Inter per vinta dopo questo derby, che riequilibra un po’ le distanze ma non le colma. La squadra di Inzaghi metterà di certo in archivio senza patemi questo risultato, c’è da pensare ai tantissimi impegni della stagione e un inciampo a 5 giornate dall’inizio non pregiudica nulla, come non ha compromesso le aspettative di un Milan che, se metterà lo stesso impegno (salvo qualcuno visibilmente poco determinato, senza far nomi…) anche nelle prossime gare, saprà farsi rispettare nelle zone altre della classifica.
Per la cronaca, il vantaggio milanista si è concretizzato al 10′ con una azione dirompente di Pulisic, che resiste alla carica di tre avversari e riesce a toccare in rete da pochi passi superando Sommer, che rimane quasi immobile. Poco più di un quarto d’ora più tardi il pareggio dell’Inter con Dimarco, che irrompe sulla sinistra su assist di Lautaro e mette in rete con un sinistro secco sul secondo palo. Occasioni poi sia da una parte che dall’altra, portieri che finalmente diventano operosi, ma anche molti errori degli attaccanti che, con più precisione, avrebbero dato vita ad un punteggio ben più rotondo, anche sul pareggio.
Quando la partita sembrava ormai avviata, anche per l’atteggiamento delle due squadre, su pacifico punto a testa, spunta una testa su calcio piazzato e l’Inter si trova in …Gabbia, proprio al 90′. E’ lui a togliere le castagne dal fuoco a Fonseca, e i 6 minuti di recupero non bastano all’Inter per ristabilire la parità, anzi rischiando anche il terzo gol ma Sommer dice no, basta così. Tutti a casa, Inter pensierosa ma non preoccupata, Milan in festa per una sera che aspettava da ben 6 derby, andati tutti sull’altra sponda del Naviglio. Avanti il prossimo.
Stasera ultimo atto della quinta giornata, con il posticipo tra Atalanta e Como, e arrivederci al prossimo turno al via il venerdì 27 settembre, con l’anticipo Milan-Lecce.

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